I fori di drenaggio sono un requisito fondamentale per qualunque vaso. Si tratta di piccole cavità, poste sul fondo, necessarie a drenare l'acqua, affinché non ristagni e non soffochi le radici delle piante. L'acqua in eccesso viene solitamente raccolta nel sottovaso, che andrà svuotato spesso: un sottovaso pieno è infatti ricettacolo di germi e batteri, che potrebbero attaccare la pianta. Un ulteriore accorgimento è quello di riempire il sottovaso di sassi, di ghiaia o di argilla espansa, così da facilitare ulteriormente lo sgrondo dell'acqua e mantenere ugualmente la pianta idratata. Se il materiale del vaso lo consente, possiamo provvedere noi stessi a realizzare i fori di drenaggio, con l'aiuto di un trapano; sono sufficienti quattro buchi di diametro di circa 5 millimetri per consentire alle radici di non essere asfissiate dai ristagni d'acqua.
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Un buon vaso da giardino dev'essere poroso; attraverso i pori avviene infatti il necessario scambio gassoso tra le radici e l'atmosfera, così che le radici non siano spinte a risalire verso l'esterno per svolgere questa loro vitale funzione. La grande diffusione di vasi da giardino in terracotta è dovuta anche alla loro estrema porosità, che consente anche una buona evaporazione dell'umidità in eccesso. Altro elemento da non trascurare è il peso, che non dev'essere troppo elevato per non ostacolare gli spostamenti e per non gravare eccessivamente su terrazze e balconi. A seconda della stagione e della maggiore o minore esposizione alle intemperie, andranno scelti inoltre materiali che garantiscano un buon isolamento termico ed una buona resistenza agli sbalzi climatici. Infine, dobbiamo fare attenzione al colore del vaso. Se è chiaro, rifletterà i raggi del sole, e sarà dunque più indicato a piante che necessitino di un habitat più fresco. Se scuro invece assorbirà molto più intensamente i raggi solari, e sarà dunque adatto solo a piante con radici che non soffrano le alte temperature.
Tra i materiali con i quali è possibile realizzare vasi da giardino, la terracotta è probabilmente il più tradizionale e diffuso. La sua estrema porosità giova al benessere della pianta, ed è un materiale che si distingue anche per essere molto duraturo e resistente, nonché esteticamente pregevole. Tuttavia, la scelta di un vaso di terracotta presenta anche alcuni aspetti negativi: si tratta infatti di un materiale scarsamente resistente al gelo, tanto da arrivare ad incrinarsi nel caso in cui la temperatura esterna cali bruscamente. Inoltre, la porosità ha la controindicazione di favorire il proliferare di funghi e muffe sulla superficie del vaso, che in alcuni casi possono rivelarsi davvero difficili da estirpare. La pietra naturale invece (marmo, pietra ollare, pietra arenaria...), presentando una porosità lievemente inferiore, tende a conservare anche esternamente un aspetto gradevole molto a lungo; i costi sono tuttavia molto più elevati di quanto non avvenga per la terracotta, ed inoltre l'estrema pesantezza del materiale rende i vasi di questo tipo molto difficili da trasportare.
Moderni, pratici ed economici, i vasi realizzati con materiali sintetici (come PVC o poliuretano) hanno ottenuto negli ultimi anni un grande successo di mercato. Il PVC, in particolar modo, viene scelto per la sua resistenza agli agenti atmosferici esterni, per lo scarso bisogno di manutenzione (può essere pulito anche solo con un panno umido) e per la capacità di mantenere la pianta isolata dal punto di vista termico. Inoltre, pur essendo un derivato dl petrolio, il PVC è totalmente riciclabile, dunque non dannoso per l'ambiente. Trattandosi tuttavia di materiali poco porosi, impediscono il passaggio dell'aria e dell'acqua, rischiando di far marcire le piante. Se la nostra scelta ricade dunque su un vaso da giardino in materiale sintetico, sarà buona norma annaffiare la pianta meno spesso, prestando attenzione a svuotare spesso il sottovaso. Nel caso in cui il vaso presenti solo 4 fori di drenaggio inoltre, possiamo intervenire realizzandone di suppletivi.
Il legno costituisce una scelta di grande impatto visivo, in grado di confondersi con gli altri elementi del giardino ed armonizzarsi con l'ambiente circostante. Il contatto diretto con il terriccio umido ne causa tuttavia un rapido deterioramento; una soluzione può essere utilizzare il legno solo come rivestimento esterno di vasi di plastica o alluminio, con una funzione puramente esterica. Infine, esistono in commercio vasi di materiale biodegradabile, ossia in grado di decomporsi interamente nel terreno, nel caso in cui non siano più utili e si decida di smaltirli. I più diffusi sono quelli ricavati dalla torba di legno, chiamati "fertil pot" in quanto la loro stessa composizione in fibra vegetale contribuisce al nutrimento della pianta. Nel caso in cui ospitino piante da trapiantare successivamente in terra piena (come gli ortaggi ad esempio), i "fertil pot" hanno il pregio di poter essere interrati con la pianta al loro interno, senza necessità di toccare le radici e provocare quindi alla pianta uno stress che spesso ne rende complicato l'attecchimento.
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