Energia geotermica
Per energia geotermica si indica solitamente quella situata all'interno della Terra sotto forma di calore. Va ricordato al proposito che nelle zone più interne, la temperatura può arrivare addirittura ai 4000 °C. Si tratta di una temperatura assolutamente naturale, che viene espressa in maniera costante e, soprattutto, inesauribile. Proprio per questo motivo, l'energia geotermica viene attualmente catalogata tra le fonti rinnovabili.
Se nascono nelle viscere della Terra, però, i gas e l’acqua scaldati nel sottosuolo risalgono sino alla superficie. E' il tipico caso dei geyser, i cui gas ad alta pressione possono essere usati al fine di produrre energia elettrica. Come succede in Islanda, paese che sfrutta questa opportunità con impianti geotermici tali da farne un vero e proprio presidio in tal senso.
Il più grande impianto geotermico attualmente esistente al mondo,
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prosegui ... , The Geysers, è però situato in California, e può vantare un potenziale di 1400 MW, che da solo può provvedere a soddisfare la richiesta energetica dell'intera area metropolitana di San Francisco.
Se i sistemi geotermici esistenti sono diversi, attualmente solo i sistemi idrotermali vengono sfruttati da un punto di vista industriale. Si tratta di formazioni rocciose permeabili nelle quali si infiltra l’acqua proveniente dai corsi d'acqua o quella piovana, che viene poi scaldata per mezzo di strati di rocce ad elevata temperatura. La temperatura raggiunta può variare, partendo da 50°C per giungere sino ad alcune centinaia.
Il flusso del vapore viene mantenuto costante tramite immissione di acqua fredda in profondità, in modo da far lavorare le turbine a pieno regime e garantire continuamente calore.
Il maggiore vantaggio assicurato con la disponibilità di energia geotermica, consiste nell'impiego di una fonte di energia rinnovabile e di conseguenza pulita. Proprio per questo non inquina l'ambiente e non provoca danni come quelli che vengono invece arrecati dalle grandi centrali a carbone. Inoltre permette il riciclo degli scarti, generando un ulteriore risparmio.
Il maggiore difetto ad essa collegato è quello rappresentato dallo sgradevole odore emanato solitamente dalle centrali geotermiche. Il tipico odore di uova marce che le caratterizza potrebbe infatti creare qualche problema alle popolazioni che vivono in prossimità delle stesse, anche se ben presto prevale l'abitudine. Anche l'impatto paesaggistico di questi impianti viene spesso denunciato dai detrattori, accomunandole comunque ad altre fonti, rinnovabili o meno.
Per quanto riguarda l'Italia, occorre ricordare che il nostro è un Paese geotermicamente caldo e può quindi vantare un altissimo potenziale. Secondo molti esperti, proprio le condizioni naturali che caratterizzano la penisola sarebbero in grado di giustificare una scommessa tecnologica in grado di porre l'Italia all'avanguardia. La posta di questa scommessa sarebbe l'indipendenza energetica, un obiettivo importantissimo per un Paese costretto ad approvvigionarsi da paesi situati in aree geopolicamente instabili.
Va peraltro posto in rilievo come in Italia lo sfruttamento di energia geotermica sia realtà ormai da molti decenni. Sin dall'inizio del '900, infatti, il nostro Paese ha realizzato impianti geotermici che sono in grado di sfruttare la forza emanata dal vapore per produrre energia elettrica.
Lungo la penisola, si possono facilmente rintracciare almeno quattro vaste aree che vedono la presenza di calore sotterraneo: Toscana, Campania (Campi Flegrei), parte meridionale del Tirreno e Canale di Sicilia.
L'area toscana rappresenta quella più sfruttata al momento, con una produzione attestata ad oltre quattro miliardi di kilowattora annui, provenienti dalle centrali di Montieri e Larderello. Proprio la seconda vanta il record di essere stata la prima centrale geotermica costruita a livello mondiale. Nata addirittura prima della metà dell'800, essa è stata teatro degli esperimenti del Principe Piero Ginori-Conti, a partire dal 1904.
A spingere per la sua costruzione, fu la constatazione che proprio i vapori che arrivavano dal sottosuolo potevano costituire una alternativa di pregio rispetto alle innovative macchine a vapore industriali dell'epoca. Inoltre, la centrale presentava un ulteriore vantaggio di carattere economico, quello di non comportare la costosa utilizzazione del carbone al fine di alimentare le caldaie.