Vetro
Il vetro è un materiale trasparente, duro e inerte. Presenta una superficie liscia che lo rende particolarmente apprezzato per un numero elevato di utilizzi. Il vetro tuttavia ha lo svantaggio di potersi rompere facilmente in frammenti taglienti ma tale problematica può essere ovviata mediante trattamenti termici o chimici specifici.
La caratteristica principale del vetro è la sua trasparenza alla luce visibile che viene sfruttata per realizzare finestre, pareti ma anche porte e vetrate sia per uso domestico che commerciale.
L'ossido di silicio che poi formerà il vetro, viene fuso a una temperatura compresa fra i 1200 e i 1500°C e successivamente fatta raffreddare fino a 800°C. Il vetro a 800°C viene lavorato in modi diversi a seconda del manufatto che se ne vuole ricavare.
All'impasto base del vetro possono essere aggiunti differenti elementi per cambiarne le caratteristiche come ad esempio ossidi di boro e di fosforo.
Il vetro comune viene definito anche vetro siliceo poiché è formato esclusivamente da diossido di silicio.
Gli elementi fondanti vengono addizionati all'impasto di base per abbassare in maniera significativa la temperatura di fusione e aumentano la fluidità del vetro stesso durante il processo di lavorazione. Invece gli stabilizzanti servono per migliorare le proprietà chimiche nonché meccaniche del prodotto finito. I cosiddetti affinanti invece aiutano a eliminare i difetti e sono costituiti dal triossido d'arsenico e dai nitrati alcalini.
Per la produzione del vetro opalino vengono aggiunti degli opacizzanti quali cloruri di calcio ma anche ossido di stagno o talco.
Quasi il 90% del vetro che viene prodotto oggi nel mondo è il cosiddetto vetro float. Viene realizzato mediante il sistema a galleggiamento che fu ideato da Alastair Pilkington. In pratica il vetro fuso viene versato sopra un bagno di stagno anch'esso fuso in presenza di atmosfera controllata. Il vetro rimane in superficie e si uniforma creando uno strato uniforme e liscio. Il prodotto finito viene lucidato a fuoco su entrambi i lati. Le lastre di vetro vengono realizzate in spessori standardizzati che variano da un minimo di 2 millimetri a un massimo di 25.
Le lastre di vetro prodotte con questo sistema non sono indicate però per applicazioni prettamente architettoniche perché se sottoposte a forti tensioni possono rompersi creando schegge molto pericolose. Le singole lastre devono essere prima sottoposte a tempra se devono sopportare adeguatamente sollecitazioni di diversi tipi.
Il vetro temperato viene anche chiamato vetro di sicurezza poiché a seguito di una rottura accidentale non si scheggia ma bensì si frantuma in piccoli pezzi non pericolosi per l'incolumità di chi si trova nei paraggi.
Il vetro temperato viene ottenuto mediante uno specifico processo di lavorazione che prevede un riscaldamento dell'oggetto in vetro a 700 gradi e poi un raffreddamento immediato. In questo modo si ottiene una compressione superficiale che aumenta in maniera esponenziale la resistenza del vetro alle sollecitazioni sia di tipo meccanico che termico. I vetri temperati hanno un largo impiego laddove sia richiesto un elevato grado di sicurezza.
Le normative attualmente in vigore relative ai vetri temprati stabiliscono dei limiti ai loro impieghi. In particolare non possono essere adoperati in situazioni particolarmente rischiose come all'interno dei bagni,
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prosegui ... , nei pannelli delle porte, nelle uscite antincendio e nelle scuole di qualsiasi ordine e grado.
Il vetro stratificato invece si ottiene unendo due o più strati di vetro comune a fogli plastici solitamente di polivinilbutirrale. Il polivinilbutirrale viene assemblato al vetro mediante la tecnica a sandwich poi successivamente scaldato e pressato affinché le varie componenti aderiscano alla perfezione le une alle altre creando un tutt'uno e eliminare l'eventuale aria presente fra uno strato e l'altro. Questa tipologia particolare di vetro viene impiegata per creare le vetrine dei negozi, delle banche ma anche per fabbricare parabrezza e specchi di grandi dimensioni. In caso di forte sollecitazione il vetro può rompersi ma non crea schegge e i frantumi rimangono saldamente collegati gli uni agli altri.