Bonsai gardenia

Cura del bonsai gardenia

Questo sempreverde proviene da diversi continenti ed è apprezzato per le meravigliose infiorescenze estive, a tinte immacolate e gialline. Nella versione bonsai, andrà indifferentemente posizionato all'aperto oppure in interni dell'abitazione, purché in un habitat sufficientemente aerato e luminoso, con moderata esposizione agli irraggiamenti del sole. Il Bonsai gardenia abbisognerà di una terra acida, pregna di sostanze organiche ed efficacemente drenata, attraverso l'impiego di materiali sabbiosi e torbosi. Il rinvaso andrà compiuto a cadenza biennale, utilizzando un contenitore lievemente più spazioso allo scopo di accogliere le radici in maniera soddisfacente. La potatura, invece, avverrà annualmente e sarà finalizzata a modellare il portamento della piantina nelle forme desiderate.
Bonsai gardenia

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Irrorazione e fertilizzazione della pianta

Bonsai fiore Il Bonsai gardenia andrà con costanza e misura irrorato nel corso dell'intera annualità. Più precisamente, le bagnature saranno eseguite con buona generosità durante la fase vegetativa, a frequenze anche giornaliere, mentre saranno opportunamente limitate in autunno, ogni 4-5 giorni all'incirca. In periodo invernale, invece, gli annaffiamenti saranno somministrati del tutto sporadicamente. La concimazione, invece, sarà tutta concentrata nella stagione primaverile ed estiva, con breve interruzione soltanto nel cuore dell'estate. Il fertilizzante prescelto, a natura liquida o solida, dovrà essere specifico per la tipologia di pianta e contemplare la predominanza delle componenti fosfatiche e potassiche rispetto alla residua macrocomponente azotata, oltre la presenza degli utili microelementi, come il rame.

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Bonsai gardenia: Patologie riscontrabili

Cure pianta In virtù della sua provenienza tropicale, il Bonsai gardenia apprezzerà condizioni climatiche stabilmente calde e temperate, mentre patirà notevolmente i rigori invernali. Qualora le temperature dovessero scendere di qualche grado sottozero, di conseguenza, converrà ripararlo adeguatamente in locali coperti, onde proteggere il delicato sistema radicale. Il variopinto sempreverde, in conclusione, potrà essere soggetto a patologie crittogamiche, normalmente addebitabili ad abbondanza nell'innaffiamento, nonché attaccato da numerosi e deleteri parassiti, quale ad esempio la cocciniglia. Si tratta di un piccolissimo insetto che si alimenta della linfa contenuta nel fogliame della pianta e che andrà combattuto utilizzando prodotti e detergenti biologici, oppure uno specifico antiparassitario.



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