Legge sicurezza cantieri

La legge sicurezza cantieri: quando e perché è stata emanata

La legge sicurezza cantieri non è stata la prima del suo genere. Precedenti atti normativi riguardanti la sicurezza sul lavoro furono introdotti nella Costituzione Italiana già dai primi anni Trenta. Successivamente, tre D.P.R. - decreti del Presidente della Repubblica - più specifici furono emanati negli anni Cinquanta, di cui uno con riferimento specifico alle costruzioni e all’edilizia. Si fa riferimento particolare a tutto ciò a cui si deve porre attenzione in un cantiere, come ad esempio: la viabilità per persone e mezzi, l’uso di cinture di sicurezza o l’accortezza che si deve prestare quando ci si trova su pontili e impalcature.La legge 626 fu stipulata successivamente agli anni Novanta e all’ingresso dell’Italia nell’Unione Europea. Questa obbliga i datori di lavoro ad informare i propri sottoposti degli eventuali rischi che si possono correre durante lo svolgimento del proprio lavoro, nonché a provvedere alla loro corretta formazione. Inoltre, i datori di lavoro sono tenuti a fornire corsi di aggiornamento annuale riguardante la sicurezza sul lavoro e mirati anche alla conoscenza più approfondita di tale atto normativo.
Operai muniti di caschetto di sicurezza

La corretta applicazione della tassa rifiuti

Prezzo: in offerta su Amazon a: 19,55€
(Risparmi 3,45€)


Il contenuto della legge sicurezza cantieri

Operai con giubbotti e caschetto I contenuti inizialmente introdotti dalla legge sicurezza cantieri sono molteplici, tra i più importanti è bene ricordare l’introduzione di una figura rappresentativa per la sicurezza dei lavoratori, eletta proprio da quest’ultimi. Costui deve essere consultato prima di ogni studio dei possibili rischi sul lavoro. Un’altra figura importante, che dipende direttamente dal datore di lavoro, è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, abbreviato in RSPP. Questa figura può essere ricoperta anche dal datore di lavoro stesso, a seconda del tipo di azienda che gestisce. Sono esonerati da questa possibilità le aziende a più alto rischio per la sicurezza, come le aziende che hanno a che fare col nucleare o con l’estrazione di minerali.I datori di lavoro che intendono ricoprire questo ruolo devono seguire un corso di formazione che va dalle 16 alle 48 ore complessive a seconda del grado di rischio della propria azienda.

  • Sicurezza lavoro Il documento del piano di sicurezza aziendale viene redatto dal datore di lavoro che si può affidare a dei professionisti esterni per una consulenza esatta circa la valutazione dei rischi a cui un lav...
  • Scarpe lavoro Le scarpe antiscivolo sono particolari tipi di calzature adatte a qualsiasi circostanza. Sono ideali da utilizzare a lavoro e a casa. Garantiscono la massima durata nel tempo e una discreta sicurezza ...
  • Lavoro cantiere La manutenzione straordinaria senza DIA prevista dall'art. 5 del D.L. 40/2010 ha rappresentato un enorme passo avanti nella semplificazione degli adempimenti burocratici relativi ai lavori di ristrutt...
  • I sistemi anticaduta salvano la vita Il Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (TUSL), ovvero l’insieme delle norme contenute nel D.Lgs 81/2008, regolamenta la tutela della sicurezza dei lavoratori e stabilisce...

L'imposta sulle successioni e donazioni. Trust e patti di famiglia

Prezzo: in offerta su Amazon a: 53€


Legge sicurezza cantieri: Direttive per l'edilizia e aspetti economici

Sicurezza edile Bisogna tenere a mente che la legge sicurezza cantieri, in caso di inadempienza di un’azienda per quanto riguarda la messa in sicurezza del luogo di lavoro, o la mancata comunicazione degli eventuali rischi, prevede una sospensione temporanea del cantiere fino alla sua messa in sicurezza. Nel caso in cui ciò non avvenga questo potrà essere chiuso. Nelle successive modifiche apportate alla legge nel 2008 è stato decretato che le aziende appaltatrici debbano preventivare tutti i costi possibili della messa in sicurezza del luogo di lavoro, e che il salario degli operai sia equo anche in relazione al numero di lavoratori. Nel caso in cui l’azienda non si occupi preventivamente di queste operazioni, in caso di infortuni non previsti dal piano sui possibili rischi verranno ritenute direttamente responsabili. Per quanto riguarda l’aspetto economico, l’azienda è tenuta a pagare per i primi tre giorni un lavoratore infortunato, dopodiché spetta all’INAIL provvedere ad un pagamento pari al 60% della paga giornaliera. Passati i 91 giorni del periodo di malattia dovuto all’infortunio sul lavoro, la paga ammonterà ad un equivalente del 75%. Se l’invalidità è permanente, si ha diritto ad un risarcimento.



COMMENTI SULL' ARTICOLO