Nonostante le ultime evoluzioni della tecnologia in cucina, il piano cottura a gas è ancora tra i prediletti degli italiani, per una motivazione molto semplice e banale: il costo. I piani a gas infatti sono molto diffusi anche nei negozi, quindi se ne possono trovare modelli per ogni tasca, dai più economici, fino a quelli di design, molto costosi. Ma il costo è basso soprattutto per quanto riguarda la cottura: nonostante l'efficienza dei bruciatori a gas sia bassa, intorno al 40-50%, questo combustibile è veramente economico, permettendo di cucinare senza dover assolutamente pensare alla spesa. Per il gas utilizzato in cucina ogni mese una famiglia italiana spende intorno ai 15-25 euro, una cifra decisamente contenuta. Ci sono però anche alcuni svantaggi, che hanno negli anni portato i designer e i produttori di elettrodomestici ad orientarsi verso altri metodi di cottura. Il piano a gas infatti presenta delle fiamme libere, che possono portare al pericolo di scottarsi; inoltre questo piano cottura è abbastanza complesso da pulire, perché lo sporco, con il calore, tende ad incrostarsi.
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Vista la pericolosità delle fiamme libere in cucina, sono molte le innovazioni che si sono viste in nell'ambito della cottura dei cibi. Le rime cucine elettriche avevano piani cottura in ghisa, molto scomodi e poco pratici, visto che tendevano a scaldarsi in tempi elevati e mantenevano il calore troppo a lungo, impedendo di modularlo in modo corretto. In seguito sono stati introdotti i piani cottura in vetro ceramica; sotto la superficie si celano delle resistenze, o delle lampade alogene, che riscaldano rapidamente le pentole disposte sui bruciatori. Il consumo energetico è abbastanza elevato, anche se questo tipo di cottura permette di raggiungere una buona resa, superiore al 50%. I piani cottura in vetro ceramica sono molto facili da pulire, anche perché sono perfettamente lisci, privi di parti in rilevo, dove si può annidare lo sporco. Hanno però uno svantaggio notevole: il materiale di cui sono composti tende a rimanere caldo a lungo, senza che ciò si possa notare a vista, con conseguente elevata possibilità di scottarsi anche in modo grave.
La rivoluzione dei piani cottura da incasso elettrici degli ultimi anni è la cucina a induzione. Il piano di cottura è sempre in vetro ceramica, liscio e pulibile molto rapidamente. Il calore però è generato da delle bobine, che creano sotto le pentole un campo magnetico, che innesca il riscaldamento del fondo degli utensili. Non è il piano cottura a scaldarsi ma, come nel caso dei bruciatori a gas, sono le pentole a farlo. In questo caso però, grazie al campo magnetico, non si porta il calore dall'esterno con una fiamma libera, ma se ne innesca la produzione direttamente da parte delle pareti di pentole e padelle. Si ottiene così un'ottima resa, con minima dispersione: il piano in vetro ceramica si riscalda solo dopo che la pentola calda vi è rimasta appoggiata a lungo, e tende a rimanere caldo per brevi tempi, limitando così la possibilità di scottarsi. Il principale difetto dei piani a induzione è il costo di esercizio: nonostante permettano di riscaldare le pentole molto rapidamente, tendono a consumare molto. In molti casi è necessario installare un contatore con maggiore potenza, e comunque limitare l'utilizzo delle altre apparecchiature elettriche durante la cottura.
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