Sclerotinia

Che cos'è la sclerotinia: le caratteristiche

La sclerotinia comprende funghi appartenenti alla famiglia degli Ascomiceti, che, come parassiti, colpiscono diverse piante e ne causano il marciume. In genere la malattia che viene provocata da questi particolari funghi viene detta sclerozio. Il primo provvedimento da prendere contro questi agenti è di isolare le piante in una stanza separata per due o tre settimane, durante le quali occorre trattare le piante con un comune fungicida. Oltre a ciò, bisogna tener pulita la pianta, soprattutto le sue foglie, lavandole una a una. In vari casi la sclerotinia provoca l'appassimento dei fiori, mentre in varie specie di ortaggi si manifesta con la comparsa di muffe simili ad ammassi cotonosi. In genere questi fenomeni riguardano il colletto e la radice delle piante. Nei meloni, nel cavolo, nei fagioli, nella lattuga e nelle patate possono formarsi bolle dure e nere.
Pianta colpita da sclerotinia

La difesa delle piante da frutto. Avversità, sintomatologia, provvedimenti

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Gli effetti della sclerotinia sul fusto

Fusto colpito da sclerotinia Se la sclerotinia attacca il fusto e la corona, queste zone colpite diventano molli e si nota il disfacimento dei tessuti. Le cactacee possono marcire alla base. Nelle piante che formano corone oppure rosette in genere si nota la comparsa di muffe al centro. Per prevenire la comparsa della sclerotinia in questi casi si possono mettere a punto alcuni utili accorgimenti. Infatti il fusto e la corona che marciscono sono quasi sempre un segno di errore nella coltivazione della pianta. Ad esempio è un segnale che si è data troppa acqua oppure che la pianta cresce in un ambiente troppo freddo. Le piante malate possono essere salvate se si tagliano via le parti infette. Se un fusto comincia a marcire a una certa altezza sopra la superficie del terriccio, è necessario tagliarlo sopra la base e applicare nella parte tagliata un fungicida. Il fusto generalmente riprenderà a germogliare di nuovo.

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Il marciume dei bulbi: come intervenire

Muffe provocate da sclerotinia La sclerotinia può colpire anche le radici dei tuberi e dei bulbi con marciumi. In questo caso le parti sotterranee di solito diventano molli e flaccide. Alcuni indizi precoci possono essere l'ingiallimento e l'avvizzimento delle foglie. Questa malattia è favorita da eccessive irrigazioni o da terriccio che trattiene troppo l'acqua e quindi affetto da ristagni idrici. Per risolvere questo problema bisogna togliere la pianta malata dal vaso e, se tutto il sistema radicale e di assimilazione sono distrutti, eliminarla. Altrimenti è necessario scuotere il terriccio, tagliare le parti danneggiate e trattare le rimanenti (soprattutto le parti tagliate) con un fungicida. Una misura cautelativa contro la comparsa della sclerotinia è inumidire il terriccio con un disinfettante del terreno. Anche il marciume delle talee è provocato da eccessive irrigazioni o dall'uso di terriccio che trattiene troppo l'acqua.


Sclerotinia: Come combattere i marciumi da sclerotinia

Pianta colpita da sclerotinia Se è una sola talea, in un vaso che ne contiene molte, a essere colpita dalla sclerotinia, bisogna eliminarla e bagnare il terriccio con una soluzione di fungicida. Le parti malate del fusto non guariscono ma quelle sane, nella parte superiore del fusto, possono servire per altre talee. Per ridurre il rischio che una talea contragga la sclerotinia, si consiglia di immergere le estremità tagliate in un preparato contenente fungicida. Il marciume provocato dalla malattia non dovrebbe verificarsi se si usano terricci sterilizzati; al contrario è favorito da eccessiva umidità nel terriccio, specie se le piantine sono troppo addossate l'una all'altra. Quindi si consiglia di seminare i vari esemplari alla giusta distanza l'una dall'altra e diradare le piantine non appena spuntano. Bisogna scartare quelle che sembrano malate e applicare un fungicida alle altre. Come precauzione, i terricci possono essere irrigati con un fungicida prima di seminare.



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