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Per lanciare sul mercato l'installazione di nuovi impianti fotovoltaici e per favorire il risparmio energetico è stato pensato un apposito incentivo fotovoltaico sin dall'inizio. Sono moltissimi gli italiani che hanno usufruito di questo beneficio. Benché ad oggi non ne siano previsti e si sia in attesa di un probabile ma non certo nuovo incentivo, chi ne ha usufruito ha visto rientrare buona parte dei costi sostenuti per la realizzazione del proprio impianto, con una tempistica minore sui tempi di rientro per il recupero delle spese relative alll'installazione di un impianto fotovoltaico e alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. La richiesta di incentivo fotovoltaico era avanzabile da coloro che avevano effettuato i lavori avvalendosi di ditte certificate in quanto risultava indispensabile esibire tutte le documentazioni fiscali, comprese le ricevute, relative al lavoro effettuato.
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L'accesso all'incentivo fotovoltaico era possibile essenzialmente per via informatica, direttamente sul sito ufficiale del GSE accedendo alla propria area clienti. La richiesta per ottenere l'incentivo era vincolata a tempistiche da rispettare. Andava, infatti, inoltrata entro e non oltre i 15 giorni dal momento in cui l'impianto fotovoltaico installato iniziava a funzionare. La richiesta era effettuabile direttamente dal soggetto interessato attraverso la propria area personale a cui ci si poteva registrare esclusivamente una sola volta. Il rilascio delle credenziali d'accesso era, infatti, unico e valevole per tutti gli accessi futuri. Una soltanto, invece, era la possibilità di richiedere l'incentivo fotovoltaico per cui la procedura non era effettuabile una seconda volta. La prima voce da abilitare nella propria area personale riguardava la FTV-SR ed immediatamente dopo, dalla medesima schermata, era visualizzabile quella riguardante l'incentivo.
L'incentivo fotovoltaico Quinto Conto Termico era anche noto come Quinto Conto Energia. Volendo fare un po' di luce su questo aspetto, esso prevedeva contributi economici statali da concedere per sostenere tutte quelle spese fatte per il miglioramento dell'efficienza energetica di un immobile anche per quanto concerne la produzione di energia elettrica (ed è questo il caso dei pannelli fotovoltaici). Gli importi incentivabili variavano in base ai tipi di intervento considerando il livello di incremento dell'efficienza energetica e, nel caso specifico, la quantità di energia che si riusciva a produrre con quel determinato impianto. Gi incentivi per fotovoltaico erano caratterizzati da un'erogazione con rate annuali e da una durata che partiva da 2 anni ed arrivava fino a 5. I moduli per la richiesta erano reperibili online sul sito del GSE e gli importi variavano da 700 mila euro ai 200 milioni.
In linea generale non vi era alcuna possibilità di cumulabilità dell'incentivo fotovoltaico previsto dal Quinto Conto Energia con altri interventi che avevano già goduto di ulteriori incentivazioni a livello statale. Vi erano, però, delle eccezioni che vale sicuramente la pena citare. Queste riguardavano la cumulabilità con il fondo di garanzia, con il fondo di rotazione e con il cosiddetto contributo in conto interesse. Sempre nel pieno rispetto di quelle che erano le norme comunitarie (quindi a livello europeo) e nazionali, gli incentivi promossi dal Conto Termico in questione erano cumulabili agli incentivi in conto capitale ma esclusivamente quando i lavori erano riferiti ad un edificio pubblico caratterizzato da usi pubblici. Differente il caso di cumulabilità con altri incentivi non statali. In questo caso, l'incentivazione era possibile rispettando le normative vigenti.
Ad oggi non è disponibile alcun incentivo fotovoltaico. Da luglio 2013, infatti, è terminato perché si sono raggiunte le soglie massime di quelli che erano i fondi disponibili. Chiuso il Quinto Conto Energia, per il momento non ne è previsto un Sesto. Gli incentivi per impianti fotovoltaici sono attualmente solo di tipo fiscale (fino al 31 dicembre 2017). I privati che installano un nuovo impianto, infatti, hanno diritto di ottenere la detrazione fiscale del 50% in un totale di 10 anni e con un massimale di costo pari a 96.000 euro. Per accedere a queste detrazioni è richiesto che l'impianto serva per uso domestico e che sia posto quindi a servizio dell'abitazione su cui è installato. Non vi è cumulabilità con alcuna tariffa incentivante. Ciò significa che prima del calcolo della detrazione occorre effettuare lo scorporo di qualsiasi somma erogata in qualità di sovvenzione.
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