Acquistare una lampadina a risparmio energetico è diventata una scelta obbligata da quando, nell'ormai lontano 2009, sono state messe al bando le lampadine tradizionali. Il divieto di vendita era stato prorogato al 2012 e da quel momento non è stato più possibile trovare in commercio lampade a incandescenza. Ma non è il caso di disperarsi, anzi, i vantaggi di questa evoluzione non sono pochi. Al di là del risparmio sulle bollette, che si aggira intorno ai 15-20 euro l'anno, la nuova illuminazione non potrà che giovare alla salute del pianeta e a quella di ognuno di noi. Le vecchie lampadine comportavano non solo un notevole spreco di energia, ma anche un alto tasso di inquinamento atmosferico. Infatti, dato che ogni kWh generato e consumato produce delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, le lampadine a risparmio energetico rappresentano una vera e propria svolta, giacché il consumo in watt di una lampada a incandescenza è 5 volte più elevato rispetto a quello delle nuove lampadine . Ad esempio, a una lampadina vecchio stampo da 25 watt corrisponde una lampadina a risparmio energetico da 5 watt, come si evince dalle indicazioni presenti sulle nuove confezioni.
Esistono diversi tipi di lampadine a risparmio energetico. La più comune è la cosiddetta CFL, ossia la fluorescente compatta. Si tratta di una lampada a scarica dalla luminescenza indiretta, poiché non generata dal gas ionizzato, ma data da un materiale fluorescente. I prodotti di questo tipo sono facilmente riconoscibili per la loro forma, a spirale o serpentina. Un altro tipo di impianto di illuminazione a basso consumo è dato dai LED, componenti elettronici che, al passaggio di una minima corrente, emettono una luce priva di raggi infrarossi ed ultravioletti. Questa è senza ombra di dubbio l'illuminazione del futuro, giacché la più efficiente per quanto riguarda il rapporto rendimento/consumi. È inoltre priva di sostanze inquinanti e, al contrario della CFL, è in grado di raggiungere rapidamente l'emissione massima di luce. Vi sono poi le lampade alogene a basso consumo, che somigliano molto a quelle a incandescenza, con la differenza che il gas contenuto nel bulbo è arricchito da un elemento alogeno (come lo iodio il kripton o lo xeno) che permette al filamento di raggiungere temperature molto più alte rispetto a una normale lampadina.
Nonostante i molti vantaggi, le lampadine a risparmio energetico presentano alcuni piccoli inconvenienti, primo fra i quali l'elevato costo. Il prezzo di una lampadina compatta fluorescente è di circa 4 volte superiore rispetto a quelle tradizionali. Le lampade a LED possono arrivare a costare anche 6 volte di più di una lampadina a incandescenza, mentre quelle alogene a basso consumo hanno un prezzo di poco superiore rispetto a quelle normali, ma hanno prestazioni inferiori e non permettono un grande risparmio sulla bolletta. In linea di massima, comunque, il sovrapprezzo è riassorbito dalla riduzione dei consumi. Altro problema riguarda le CFL, che contengono mercurio e, pertanto, vanno smaltite con sistemi appositi e maneggiate con molta cura. Se disperso nell'aria, infatti, il mercurio è tossico e può creare problemi non indifferenti. Le CFL, inoltre, impiegano alcuni minuti prima di raggiungere il massimo della potenza e irradiano una luce più fredda rispetto alle altre lampadine. Tutto sommato, però, gli svantaggi non superano i vantaggi e la scelta di una lampadina di ultima generazione gioverà sicuramente tanto alle vostre tasche quanto alla salute del pianeta.
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