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Il cambiamento nell'approccio al mondo dell'illuminazione è frutto di un rapido percorso, svoltosi interamente negli ultimi dieci anni circa. Ormai la classica lampadina, composta da un semplicissimo filo metallico e rapida a surriscaldarsi e a bruciare chi la tocca, si è praticamente estinta, dal momento che la luce da pura necessità è diventata un'occasione per sperimentare ed esibire estro e fantasia. Nel 2012 la lampadina tradizionale è stata bandita ed è stato emanato un divieto di produzione. Questo cambiamento ha segnato l'ascesa delle lampade a risparmio energetico e a led, molto più convenienti e dalle alte prestazioni; il successo da subito riscontrato è stato talmente grande che tutte le aziende del settore hanno iniziato ad investire per produrre le lampade a led più ricercate, con capacità di auto-spegnimento, diversi colori, consumi sempre più ridotti.
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Il primo punto di forza quando si vanno ad analizzare le lampade a led e le loro prestazioni è l'efficienza nettamente superiore a tutti gli altri concorrenti: rispetto alle lampadine a incandescenza le lampade a led consumano il 90% di energia in meno e durano mediamente qualche decennio. Sono facilissime da montare, in quanto possono essere collegate agli agganci comuni dei vecchi impianti, non contengono né parti eccessivamente fragili né mercurio e si scaldano pochissimo, quindi possono essere tenute in mano. Ancora non si sa la durata precisa delle lampade a led, dal momento che sono in commercio da troppo poco tempo, tuttavia è certo che non si bruciano come le altre, ma piuttosto perdono luminosità gradualmente; valutando questo fenomeno di spegnimento progressivo, si è calcolato che la durata media di una lampada a led si dovrebbe aggirare intorno alle 52.000 ore.
Quando esistevano solo le lampadine a incandescenza, la sostituzione era molto semplice, perché bastava capire la potenza di quella rotta, per sostituirla con una in grado di generare gli stessi watt. Il problema è sorto prima con le lampade a risparmio energetico, poi con le lampade a led, che si misurano in lumen, un'unità di misura sostanzialmente diversa. Per risolvere questo piccolo problema si sono inventati i watt equivalenti, in grado di calcolare il rapporto tra le due differenti lampade: per sostituire una classica lampadina a incandescenza da 60 watt, ad esempio, ne serve una a led che genera 800 lumen. Ormai nelle schede tecniche che accompagnano tutti i prodotti è possibile trovare riportate la potenza nominale della lampada, con i watt che produce, e la potenza della lampada equivalente, che calcola già autonomamente l'equivalenza con una vecchia lampadina a incandescenza.
Tra le tante particolarità che arricchiscono le lampade a led c'è la possibilità di variare la sfumatura di colore della luce diffusa, sfruttando la differente temperatura prodotta dalle sorgenti luminose. Ovviamente la conoscenza dell'esatta temperatura della lampada è indispensabile per dare un'omogeneità all'illuminazione di una stanza, di una casa, di un edificio e può essere calibrata per ottenere precisi effetti o comunicare determinati stati d'animo. In alcuni casi, per facilitare l'acquisto, i produttori colorano la confezione delle lampade a led in base alla tonalità luminosa emanata della lampada. Considerando che la scala delle temperature e delle sfumature corrispondenti va dai 2.400 K ai 6.000 K, bisogna tenere presente che fino ai 3.500 K si percepisce una luce calda, indicativamente tra il rosso e il giallo chiaro, tra i 3.500 K e i 4.000 K si avverte un'illuminazione neutra, mentre sopra i 4.000 K si diffonde una luce più fredda, orientata all'azzurro e al blu.
Dopo aver analizzato le lampade a led, si possono riportare le caratteristiche principali delle altre lampade in commercio. Escluse le lampadine a incandescenza, la cui energia viene per lo più persa in calore e non in luce, le eredi delle vecchie lampadine sono le lampade a neon, che hanno una luce fredda, una durata notevole e non si possono regolare. Ci sono poi le lampade a risparmio energetico, che consumano circa un quarto dell'energia di quelle a incandescenza ma durano molto di più, impiegano un po' a raggiungere la massima luminosità e, per questo, si rovinano se accese e spente a ripetizione; dettaglio non trascurabile, contengono qualche grammo di mercurio. Dai particolari appena visti appare evidente che le lampade a led sono la soluzione migliore in materia di illuminazione, in quanto riescono a garantire prestazioni più efficienti e una maggiore adattabilità alle esigenze del consumatore.
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