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Nel processo di saldatura ossiacetilenica, l’energia necessaria viene data da una fiamma di acetilene in ossigeno. La fiamma risultante si divide in tre parti, ovvero il dardo, la zona riduttrice e il pennacchio.Il dardo è la zona adiacente all’uscita della lancia, di colore bianco, in cui avviene una reazione chimica che prevede dai reagenti acetilene e ossigeno, la formazione di monossido di carbonio, idrogeno e 444 chilo joule. Al vertice del dardo si raggiungono temperature elevatissime.La zona riduttrice è di colore celeste o blu, dove i gas che hanno una proprietà riducente, ovvero la capacità di cedere elettroni, prodotti nel dardo, reagiscono con l’ossigeno contenuto nell’aria. Questi gas, una volta completata l’ossidazione, producono altro calore, con formazione di anidride carbonica e 573 chilo joule. Contemporaneamente in una reazione a parte si ha la formazione di vapore acqueo e si liberano 243 chilo joule.Infine il pennacchio è quella zona più esterna alla fiamma caratterizzata dalla presenza di azoto e ossigeno in eccesso.La fiamma ossiacetilenica ha una temperatura assai elevata, più alta di quelle conosciute, arrivando a 3000 o 3100 gradi centigradi.
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La saldatura ossiacetilenica avviene portando a contatto l’acetilene con l’ossigeno tramite un cannello, che è quello strumento che miscela i due gas nelle dosi opportune per far si che si abbia una fiamma ad alte temperature in ambiente riducente. Il cannello è costituito generalmente da una lancia e da una struttura in ferro in grado di ospitare due bombole, in questo caso una di acetilene e una di ossigeno puro. La potenza del cannello non è altro che la portata volumetrica di acetilene espressa in litri su ora, che viene erogata dalla lancia del cannello. Durante l’operazione di saldatura il cannello deve avere una manopola mediante la quale si può regolare il dosaggio dei due gas, in maniera tale che la fiamma sia sempre riducente o neutra. Infine la saldatura ossiacetilenica viene utilizzata per materiali del tipo acciaio, ghisa, acciaio inossidabile composto da una lega nichel-cromo, alluminio e rame.
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