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Per realizzare una carciofaia è possibile procedere attraverso la semina oppure utilizzando i carducci, che sono quelle piccole gemme che si sviluppano lungo il fusto della pianta. La semina viene generalmente sconsigliata poiché non riesce quasi mai a dare i risultati finali sperati. Per la messa a dimora dei carducci occorre realizzare una buca di circa 20 cm di profondità, creando filari dove ogni pianta sarà distanziata dalle altre di almeno 70 cm. Per fare questa operazione è possibile utilizzare anche gli ovuli, ovvero i carducci lasciati essiccare all'aria. In questo caso occorrerà tenerli a bagno per un paio di giorni prima di interrarli. I filari dovranno essere distanziati circa 80/90 cm uno dall'altro, per rendere più agevole la coltivazione e permettere un facile lavoro di raccolto.
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La coltivazione carciofi non necessita di abbondanti annaffiature. La pianta infatti teme molto i ristagni idrici. Un terreno ben drenato ed un'irrigazione modesta aiuteranno a prevenire il fenomeno di marciume delle radici. La concimazione iniziale, quella eseguita prima della messa a dimora delle piante, sarà sufficiente per il primo anno. A partire dal secondo anno d'impianto occorrerà aggiungere del letame maturo al terriccio che si trova alla base della pianta. L'intervento dovrà essere eseguito ad inizio inverno. In primavera aggiungere invece del concime granulare a lenta cessione. Una buona pacciamatura realizzata con paglia o fieno alla base della pianta aiuterà a mantenere il terreno umido più a lungo e a prevenire la crescita di erbe infestanti. I principali pericoli per i carciofi sono rappresentati dagli afidi e dalla nottua del carciofo, da sconfiggere aiutandosi con degli antiparassitari specifici. Per una soluzione ecologica è possibile intervenire con un macerato d'aglio. Saranno sufficienti 3/4 spicchi d'aglio da mettere in una bottiglia con mezzo litro d'acqua. Dopo averli lasciati riposare per 3/4 giorni utilizzare l'acqua per nebulizzazioni sulle piante.
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