La coltivazione zafferano avviene sia con ciclo annuale, quindi spostando i bulbi in altri terreni una volta all'anno, sia con ciclo poliennale, ovvero lasciandoli per 3 o 5 anni nello stesso posto. La coltivazione annuale permette di risparmiare tanto lavoro di pulizia del terreno e rende le piante meno attaccabili da parassiti o malattie. La tecnica poliennale chiede maggiore lavoro di eliminazione delle infestanti ed è maggiormente a rischio di malattie funginee, però serve meno lavoro di espianto ed impianto. I bulbi dello zafferano si piantano tra i 10 e i 14 cm di profondità. L’impianto viene svolto ad agosto, prima della fine del periodo estivo. La distanza da mantenere tra una pianta e l'altra è di 10 cm, andando a creare delle file parallele distanti una ventina di cm. Questo garantisce lo sviluppo ottimale.
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Lo zafferano necessita di un terreno molto drenante, che non permetta il ristagno e con basse percentuali di argilla. Una terra non in grado di drenare efficacemente farebbe ammalare o marcire rapidamente i bulbi. È importante che sia fertile e lavorato, preferibile scegliere un campo con una leggere pendenza, in modo che la pioggia riesca a scolare velocemente. Un consiglio è di innestare i bulbi in baulature rialzate, in modo da mantenerli sempre sopra il livello della terra. Per concimare si utilizza azoto e solfato ammonico, oltre al fosforo ed al solfato di potassio. Questa operazione viene svolta nel periodo invernale, verso Gennaio. Un ottimo concime che fornisce molti degli elementi sopra indicati è quello naturale, soprattutto caprino e ovino, fornendo circa 2 kg ogni metro quadro durante la preparazione del campo.
Alcuni problemi li danno le lumache che mangiano i fiori, vanno tenute sotto controllo, quindi nel periodo della fioritura. Il pericolo maggiore per le piante dello zafferano sono gli animali. Topi, conigli e caprioli rosicchiano le foglie, a differenza dei cinghiali che scavano per raggiungere i bulbi. L'unica protezione possibile sono le recinzioni intorno al campo e magari dei cani da guardia. Per quanto riguarda le malattie, invece, il fusarium può provocare una patologia che fa marcire il bulbo. Si riconosce perché il germoglio diventa giallastro e di forma allungata ed irregolare. L'unica cosa possibile da fare è eliminare la pianta insieme alla terra intorno. L'ossicloruro di rame invece, viene utilizzato per prevenire questo tipo di fungo immergendoci i bulbi prima dell'innesto nel terreno.
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