Il gelsomino

Quanto annaffiare il gelsomino

Il gelsomino è una pianta facile da coltivare se si seguono con attenzione alcuni semplici passaggi: poiché per una buona crescita della pianta è necessario che il terreno sia umido, ma che non vi siano ristagni di acqua, controllare sempre la terra prima di annaffiare, per capire se davvero ce ne è la necessità. Se anche a qualche centimetro sotto la superficie la terra è secca, è il momento di annaffiare la pianta! In inverno è meglio dare l'acqua al gelsomino di mattina, perché le basse temperature notturne potrebbero far gelare terreno e pianta. D'estate, quando il terreno lo richiede, si può annaffiare la sera per lasciare il tempo alle radici di assorbire tutta l'acqua. Infine, meglio procedere con poca acqua per volta, ripetendo più volte l'operazione a distanza di qualche minuto, per facilitare l'assorbimento.
Gelsomino appena annaffiato

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Come coltivare la pianta

Il gelsomino si arrampica su muri e recinzioni Alcune specie di Gelsomino sopravvivono anche in inverno, la maggior parte preferisce la stagione estiva. Il periodo migliore per piantare il gelsomino è quello autunnale, la pianta resiste bene alle temperature prossime a zero gradi. La pianta con tutte le radici (anche se giovane) va messa a dimora scavando una buca nel terreno. Nel ricoprire le radici bisogna fare attenzione a inumidire un po' la terra e a concimarla con elementi organici. La coltivazione del gelsomino è perfetta per il giardino, soprattutto se si offre alla pianta la possibilità di svilupparsi in altezza. Per questo motivo è meglio posizionare le radici in prossimità di muri o recinzioni, o eventualmente costruire un apposita struttura di sostegno per permettere alla pianta di arrampicarsi verso l'alto. La pianta ha inoltre bisogno di essere esposta al sole.La semina del gelsomino è poco diffusa perché è difficile reperire i semi, così come più complessa risulta la coltivazione in vaso.

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Come concimare il terreno

Preparare il compost per il giardino Il terreno è uno dei fattori più influenti nello sviluppo della pianta del gelsomino: in ogni momento della vita di questa pianta, deve essere umido, ricco di elementi organici e quindi ben concimato. Prima della messa a dimora, occorre preparare il terreno con del concime o compost, aggiungendo anche della sabbia. Dopo aver inumidito la terra, si può inserire la pianta, ricoprendo con cura le radici. Poiché il momento migliore per piantare il gelsomino è l'autunno, verso la fine dell'inverno sarà possibile rinvigorire il terreno con del concime organico come il letame. Nel resto dell'anno, soprattutto in primavera ed estate, è possibile aggiungere del concime liquido. Non è strettamente necessario dare alla pianta troppi elementi nutritivi, come il fosforo o il potassio, ma se la pianta non dovesse crescere molto, la si potrà aiutare con questi elementi.


Malattie e possibili rimedi

Il gelsomino potato cresce rigoglioso e sano Il gelsomino è una pianta piuttosto forte, in grado di affrontare anche le temperature prossime allo zero e generalmente non è particolarmente soggetta a funghi e parassiti. Per evitare qualsiasi rischio di infezione e attacchi parassitari come Oidio e cocciniglia tuttavia, si può intervenire in primavera con appositi prodotti insetticidi e fungicidi che metteranno la pianta a riparo da eventuali pericoli. La salute della pianta dipende principalmente dall'adeguatezza del terreno e dalle cure durante la coltivazione e da sola è in grado di prevenire i principali rischi di malattie del gelsomino. Per questo è importante prestare attenzione all'annaffiatura e alla concimazione del terreno e nei primi 3 anni di vita della pianta, bisogna potare con cura i rami più bassi. Questo aiuterà a rinforzare il gelsomino che una volta adulto andrà solamente liberato da eventuali rami secchi.


Le origini del gelsomino, la sua diffusione e qualche curiosità

La pianta del gelsomino ha origini asiatiche, ma tra le oltre 200 tipologie diverse che si sono sviluppate nel tempo, molte hanno saputo adattarsi perfettamente al clima mediterraneo: questo rampicante è infatti diffusissimo nel nostro Paese e ed è uno dei più amati per la decorazione di muri, recinti, giardini. L'arbusto si sviluppa occupando molto spazio a terra e non è raro trovarlo come elemento ornamentale nei giardini pubblici. Il suo profumo è particolarmente intenso e dal fiore si ricava l'olio essenziale usato in profumeria per una fragranza molto amata e utilizzata da uomini e donne, capace di risvegliare i sensi. Le proprietà essenziali del gelsomino rendono la pianta molto richiesta anche in erboristeria, grazie alle sue capacità lenitive che ne fanno una colonna portante della cosmesi e non solo. Il gelsomino sprigiona il suo profumo soprattutto di notte e questa sua caratteristica ha contribuito nel tempo ad aumentare l'allure romantica che circonda il fiore.


Il gelsomino: Usi particolari

Gelsomino Molto amato per la sua bellezza e per il suo profumo, il gelsomino è anche utilizzato dalla cosmesi come antirughe e anti-arrossamento nella produzione di prodotti di bellezza e cura della pelle. L'olio essenziale che si estrae dalla pianta ha capacità lenitive e antinfiammatorie e viene quindi usato come rimedio disinfettante e antidolorifico. Con l'olio di gelsomino si possono trattare patologie dei bronchi, tosse, cefalea, dolori mestruali e perfino il cattivo umore, perché il profumo agisce come calmante sul sistema nervoso. L'olio di gelsomino può essere inalato per curare disturbi alle vie respiratorie o spalmato sulla pelle affinché l'assorbimento ne allevi i fastidi. Molto diffuso in Asia, dove il gelsomino ha origine, è l'infuso che ha conquistato anche molti consumatori occidentali: una piccole dose di fiori pari a 20 grammi per un litro di acqua calda, può essere consumata un paio di volte al giorno per trarre benefici psico-fisici molto rilassanti.


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