La fonte di riscaldamento più conosciuta e più antica è sicuramente la legna. Il buon vecchio caminetto, oltre a contribuire a mantenere i locali confortevoli, fa anche compagnia e fornisce un punto di calore assolutamente comodo da sfruttare in inverno. Rientrare in casa trovando un fuoco acceso e accogliente è un piacere inconfondibile. Il camino a legna può essere realizzato in muratura, oppure nelle versioni da incasso. Necessita di periodici interventi di manutenzione ordinaria. La pulizia della canna fumaria va fatta almeno una volta l'anno, avendo cura di verificare il corretto tiraggio e l'espulsione dei fumi dal comignolo. Le operazioni di pulizia possono essere affidate ad uno spazzacamino esperto o ricorrendo al fai da te, con un apposito scovolo collegato alle aste. Prima di accendere il fuoco, all'inizio della stagione invernale, bisogna sempre verificare che la canna fumaria non sia ostruita.
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Negli ultimi anni il pellet ha avuto una larghissima diffusione nel campo del riscaldamento degli ambienti. Si tratta di un prodotto legnoso a forma di piccolo ovulo, che può bruciare all'interno di un caminetto o di una stufa. I sistemi di riscaldamento a pellet nelle versioni base sono caratterizzati da una stufetta che ha un consumo medio di 10 Kg di pellet al giorno, considerando il funzionamento continuo. Le stufe a pellet offrono una buona resa e sono abbastanza economiche. Il sacco di pellet nel formato tradizionale è da 15 Kg e può essere messo in cantina o in garage mantenendo comunque la pulizia del locale. Anche le ceneri e i fumi sono nettamente inferiori rispetto alla legna. I modelli di maggiori dimensioni, come ad esempio i caminetti a pellet o le caldaie a pellet, permettono di riscaldare le stanze e di fornire acqua calda per l'uso in cucina e per il bagno.
L'impianto di riscaldamento collegato alla caldaia può essere di tipo classico con i radiatori, oppure a pavimento. La soluzione a radiatori prevede l'installazione di termosifoni di materiale metallico al cui interno circola l'acqua calda. I vecchi radiatori in ghisa avevano un'ottima resa ma richiedevano molto tempo per essere riscaldati. I moderni radiatori hanno soppiantato quelli in ghisa e vengono costruiti nella maggior parte dei casi in alluminio. Questo materiale può essere riscaldato molto velocemente e mantiene comunque una buona temperatura per diversi minuti. Le tecnologie moderne hanno fatto emergere un nuovo sistema per il riscaldamento delle abitazioni, ovvero l'impianto a pavimento. Sotto la superficie calpestabile viene installata una serpentina dove passa l'acqua calda. Al di sopra ci sono i pannelli specifici per questa tipologia di impianto e lo strato del pavimento. Il calore si diffonde in modo uniforme, con un effetto di comfort gradevole.
Il riscaldamento della casa può essere fatto anche sfruttando le apparecchiature elettriche. Chi non ha un impianto a metano o a gas può preferire questa soluzione, soprattutto se non ha bisogno di far aumentare la temperatura di molti gradi in un contesto ambientale di parecchi metri cubi. Infatti il consumo di corrente elettrica ha un costo nettamente maggiore rispetto alla legna, al pellet o ad altre metodologie per alimentare il riscaldamento domestico. Le apparecchiature elettriche per il riscaldamento, tuttavia, sono particolarmente comode nelle versioni portatili. Ad esempio all'interno di un bagno si potrebbe acquistare una stufetta elettrica di piccole dimensioni. Grazie a questo dispositivo non occorrerà accendere il riscaldamento di casa una volta usciti dalla doccia e si avrà comunque a disposizione una preziosa fonte di calore.
Il riscaldamento della casa può essere alimentato anche dalle energie rinnovabili. In estate un impianto solare di adeguate dimensioni può permettere di produrre acqua calda per la cucina e per il bagno senza far spendere soldi per la bolletta della luce e del gas. Questi sistemi innovativi possono essere installati rivolgendosi alle ditte specializzate in impianti fotovoltaici. I pannelli vengono sistemati sul tetto dell'abitazione oppure a terra, in base alle esigenze pratiche specifiche e alla disponibilità di spazio. Gli impianti per l'efficientamento energetico delle abitazioni sono coperti dagli incentivi del governo. In alcuni casi si arriva a recuperare addirittura il 65% del totale della spesa. Gli incentivi vengono dati sotto forma di riduzione fiscale con una rateizzazione di alcuni anni. Si può parlare, quindi, di un vero e proprio investimento economico.
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