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I criteri di classificazione dei mattoni sono tre. Il primo riguarda la percentuale di foratura indicato con la lettera F. il fatto che la struttura non sia piena ha numerosi vantaggi, il primo dei quali è senza dubbio la leggerezza, riducendo il peso della struttura che altrimenti, a lungo andare, potrebbe subire dei gravi danni. Un altro beneficio è quello di isolare l’opera da un punto di vista termico. In base alla foratura si ha la distinzione tra mattoni pieni, semipieni e forati. Il secondo criterio è la giacitura con una differenza tra i mattoni che possiedono i fori in verticale e quelli in orizzontale, avendo come punto di riferimento il piano su cui si opera. Il terzo e ultimo criterio riguarda le modalità attraverso le quali vengono prodotti i mattoni e cioè pressati in stampi, formati a mano o estrusi, cioè quando l'argilla viene pressata. Tra tutte queste tipologie vi sono anche quelli detti porizzati, che sono creati con un impasto di argilla e altre sostanze che mentre vengono riscaldate rilasciano dei gas che permettono alla struttura una certa porosità. www.lecablocco.it
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La realizzazione dei mattoni avviene solo con appositi macchinari e forni a temperature elevate. Il materiale più utilizzato è l’argilla che viene estratta da apposite cave a cielo aperto di cui l’Italia è ricca. Essa è composta anche da elementi come l’ossido di ferro e il carbonato di calcio e prima di essere formata viene lavorata. Innanzitutto devono essere eliminati dei materiali che ne ostacolano la purezza come residui di rocce, terra o radici. Viene fatta seccare all’aperto anche per vari mesi. Dopo che viene macinata vengono aggiunti smagranti o altri laterizi. L’impasto è realizzato tramite l’acqua e poi passato in apposite forme con il colaggio o con la tecnica della trafilatura, cioè viene inserito in una pressa che presenta un foro di uscita e delle lame per tagliarlo a seconda delle misure. Dopo la formatura vi è l’essiccamento, cioè deve essere tolta l’acqua, a temperatura ambiente. L’ultimo passaggio è quello della cottura con forni che raggiungono anche 1200° C.www.prolocoacquapendente.eu
La suddivisione dei mattoni viene effettuata in base all’aspetto che vanno ad assumere alla fine del loro processo di formazione, una volta che la cottura è completata. Quelli di colore più chiaro sono detti albasi e hanno come caratteristica principale una scarsa resistenza poiché non sono stati cotti in maniera completa. I mezzani invece sono quelli che sono risultati cotti in maniera maggiore e possono sopportare un peso di 150kg/ cm2. Un po’ più resistenti sono i mattoni detti forti e infine vi sono i ferrioli, dal colore molto scuro dato l’elevato tempo di cottura. Questi ultimi hanno ottime caratteristiche meccaniche ma non sono porosi. Sono molto resistenti e difficilmente si prestano ad essere deformati. Classificare i mattoni in base al colore può essere tuttavia fuorviante dato che possono assumere tonalità differenti anche in base alla tipologia di argilla utilizzata. Quella bianca porta ad ottenere mattoni molto chiari anche nel caso dei ferrioli. www.leobodner.it
I mattoni possono essere realizzati anche in cemento e sono sempre più spesso utilizzati nel campo dell’edilizia per la loro resistenza e perché sono lavorati molto più facilmente. Anche il loro costo viene ridotto notevolmente. Si tratta sempre di blocchi che hanno la forma del parallelepipedo e sono formati da calcestruzzo. Le tipologie di questi tipi di mattoni sono tantissime e subiscono delle variazioni a seconda del loro utilizzo. I due insiemi più grandi sono elaborati in base alla differenza della loro destinazione d’uso. Cioè possono essere esterni e in questo caso riguardano pareti di confine o intere facciate in cui i mattoni vengono lasciati a vista. Questi devono avere una resistenza maggiore soprattutto dovuta al fatto che sono esposti al sole, alla pioggia, al vento e a tutti gli agenti atmosferici. Quelli poi utilizzati per gli interni vengono ricoperti dall’intonaco.
I mattoni refrattari sono principalmente utilizzati per la realizzazione di barbecue, canne fumarie, forni a legna o caminetti. Essi sono formati da argilla contenente ossido di Alluminio e di Silicio secondo una percentuale rispettivamente di 50-80% e 50-20%. A questi elementi a volte vengono aggiunti degli ossidi metallici per aumentarne la resistenza. Se la presenza dell’alluminio è maggiore si avranno dei mattoni refrattari più resistenti alle temperature, nel caso prevalga il silicio essi saranno maggiormente adatti per strutture sottoposte a shock termici. In base alla loro formulazione chimica si avranno quelli di argilla, quelli di cromite, di magnesite, di bauxite o di silice. Essi hanno un costo molto ridotto e proprio perché resistenti vengono utilizzati anche a livello industriale per le costruzioni dei forni.
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