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Il calcolo della superficie catastale è importante per determinare gli importi delle tasse sulla casa e di quelle per la spazzatura. Infatti questi prelievi fiscali si basano sulla metratura dell'immobile. Al tempo stesso conoscere questi valori è molto importante per mettere a punto la vendita oppure l'affitto dell'unità immobiliare, sia essa una casa, un locale commerciale o un appartamento. Inoltre, quando si procede al calcolo della superficie catastale, bisogna seguire le disposizioni contenute nel D. P. R. 138 emanato nel 1998: ad esempio è necessario arrotondare il calcolo dei metri quadrati per eccesso oppure per difetto in base al numero dei decimali. Per calcolare l'estensione dei vani principali bisogna misurare la superficie interna, comprese le murature interne ed esterne. Nel caso di pareti che segnano il confine con un'altra proprietà oppure con aree di utilizzo comune, si considerano le mura fino la mezzeria.
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Per calcolare la superficie catastale interna di un vano (e quindi dell'unità immobiliare), bisogna considerare i muri interni ed esterni che abbiano uno spessore di 50 cm al massimo. Invece le pareti che segnano il confine con aree comuni oppure con altre unità immobiliari devono essere presi in considerazione soltanto al 50%. Di conseguenza il loro massimo spessore non deve oltrepassare i 25 cm. Al tempo stesso il calcolo della superficie catastale deve tenere conto delle pertinenze esclusive dell'immobile, classificate sotto la lettera B. In questo caso si misurano le pertinenze, nel caso di balconi e/o terrazze, fino al loro bordo esterno; invece, nel caso di giardini e aree scoperte, bisogna misurarle fino al loro confine. Se la proprietà è delimitata da muri di confine, questi vanno conteggiati fino alla mezzeria.
Il termine superficie catastale è stato introdotto nel 1949, all'interno del D. P. R. 1142. Nell'articolo 49, infatti, si prevedeva che, per valutare la consistenza catastale degli immobili e delle unità destinate ad attività commerciali e botteghe si usasse il metro quadrato come elemento ordinario di riferimento. Al giorno d'oggi si seguono le prescrizioni del D. P. R. 138/98, allegato C, per quanto riguarda il calcolo della superficie catastale in relazione alle diverse tipologie di vani e pertinenze. Ad esempio, se i terrazzi e i balconi comunicano con i vani principali oppure con pertinenze accessorie, sono considerati in modo diverso a seconda della loro metratura. Nel caso che non oltrepassino i 25 metri quadrati, corrispondono al 30% della superficie catastale, mentre se superano questa estensione vengono considerati al 10%. Nel caso che non siano comunicanti, la loro valutazione è del 15% fino a 25 metri quadrati, mentre la parte eccedente viene calcolata al 5%.
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