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L'ampia varietà di viti autofilettanti disponibili in commercio, dipende essenzialmente da tre fattori: la lunghezza, il diametro e la distanza tra le creste della filettatura o passo. La scelta viene influenzata fondamentalmente dai materiali plastici di lavorazione, dai tipi di lamiere e leghe. La testa delle viti autofilettanti si distingue per la forma e gli innesti a croce che migliorano la presa del cacciavite. Se ne trovano con testa tonda, a bottone, svasata con calotta, cilindrica, semi tonda e piana. Per non danneggiare la vite in fase di lavorazione, bisogna prestare attenzione anche al materiale. Se troppo morbido rispetto al cacciavite si rischia la spanatura; al contrario, se troppo duro, si danneggia l'attrezzo. Le migliori rimangono in assoluto le viti autofilettanti inox e per alluminio.
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Le viti autofilettanti inox sono le più diffuse ed utilizzate per la loro straordinaria resistenza. Le migliori sono a filettatura metrica ISO e si distinguono per l'innesto a croce semplice oppure Philips. Vanno scelte in base al materiale da trattare ed in genere, sono provviste di un codice composto da una lettera e due numeri che ne descrivono le caratteristiche. Questa sorta di carta d'indentità stabilisce il passo delle viti autofilettanti, il diametro e la lunghezza. Per evitare pericolose spaccature nelle lamiere metalliche dallo spessore massimo di 5 millimetri è opportuno forare il materiale. Il diametro deve essere uguale a quello della vite, comprendendo anche la filettatura. Solitamente, le viti vengono sottoposte ad un trattamento di zincatura bianca per resistere alla corrosione. Non producono trucioli ed anzi inglobano i residui nella filettatura rendendo il fissaggio molto più stabile e resistente alle vibrazioni di grande entità.
Le viti autofilettanti per alluminio consentono di legare più lastre, anche di diverso spessore, mediante una pre-foratura. In caso contrario, è possibile abbinarle alle viti autoperforanti riconoscibili dalla punta, simile a quella di un trapano. Per lavorare le lamine in alluminio è opportuno che il loro spessore non superi il passo della vite. Altrimenti, anche in questa occasione, è necessario ricorrere a delle viti autoperforanti. Per trattare lamiere e laminati metallici senza procedere con la maschiatura bisogna optare per viti coniche. Quelle cilindriche, invece, sono ideali per l'avvitamento in fori ciechi e per le applicazioni soggette a manutenzioni e maneggio. Per chi fosse alle prime armi con la carpenteria, può sempre rivolgersi al proprio ferramenta di fiducia e lasciarsi consigliare in base al lavoro da eseguire. Gli esperti possono invece reperire le viti direttamente su internet.
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