Viti e bulloni
Quando ci troviamo in un negozio di fai da te, di fronte allo scaffale di viti e bulloni, non è sempre facile scegliere. Per evitare di cadere in acquisti sbagliati e di dover nuovamente far visita al ferramenta, è bene conoscere almeno le tipologie di base e i loro utilizzi. Prima di tutto, facciamo chiarezza sui termini. Il bullone viene inserito in un foro per unire tra loro due oggetti ed è formato da due elementi: una vite di forma cilindrica e un dado che permette di serrare la vite stessa. Il dado può essere di varie forme, ma la più comune è quella esagonale, che permette di avere una presa stabile con la chiave durante l'apertura o la chiusura del bullone. Le viti si differenziano principalmente per il diametro e la lunghezza, che ovviamente sono da scegliere in base ai due oggetti che il bullone dovrà unire. Bisogna sempre tenere presente che il diametro considerato è quello esterno della filettatura della vite e che la lunghezza non comprende la testa della vite. Un altro elemento che differenzia le viti è il tipo di filettatura. La vite viene avvitata grazie a un filetto; perciò il materiale deve essere filettato in precedenza, a meno che non si tratti di una vite autofilettante.
Esistono molti tipi di viti e bulloni utili per il fai da te. Ovviamente ciascuno di questi tipi avrà a sua volta numerose varianti in base a lunghezza, diametro e filettatura. Le viti testa quadra sono molto resistenti e perciò sono utilizzate, a differenza delle viti a testa piatta, per unire legno e metallo o per elementi particolarmente pesanti. La testa è quadrata o esagonale e deve essere maneggiata con la chiave o le pinze. Le viti a scomparsa sono particolarmente adatte per strutture in legno. Infatti la forma della loro testa, molto larga e che crea un tutt'uno con il gambo, permette di inserire la vite per intero all'interno del materiale, senza che la testa sporga in nessun modo. La vite risulta quindi "invisibile". Questa caratteristica si rivela utile per la realizzazione di mensole, tavoli o altri tipi di mobili o strutture che richiedano una superficie liscia e omogenea.
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La differenza principale tra chiodi e viti consiste nella possibilità di essere usati una sola volta o più volte. Infatti, a differenza del chiodo, la vite può essere smontata e riutilizzata senza rovinarla. Per questo motivo è preferibile usare le viti nella realizzazione di mobili in legno o di altre strutture che potrebbero richiedere, con il tempo, di sostituire alcune parti o di stringere le giunzioni. Sempre per quanto riguarda il legno, tra le viti è meglio scegliere quelle autofilettanti, da inserire a mano o con un avvitatore elettrico. Dopo aver fatto penetrare bene la vite nel legno, è possibile coprire la testa con dello stucco. Insomma, adesso avete tutti gli elementi per rifornire al meglio la vostra cassetta degli attrezzi.
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