La primula

Come irrigare la primula

Per quanto riguarda l'irrigazione della primula, è bene mantenere un andamento costante affinché la pianta abbia a disposizione un terreno sempre umido. La frequenza delle bagnature varia a seconda delle stagioni e, dunque, queste saranno più intense nei mesi estivi. Generalmente si procede controllando il substrato con la mano e, qualora risultasse asciutto, si potrà irrigare la primula. È fondamentale evitare di bagnare la pianta quando il terreno è ancora umido dall'irrigazione precedente per non causare i ristagni idrici che portano la primula al marciume radicale e quindi alla morte. Anche per quanto concerne l'ambiente circostante, la primula è una pianta che ama un'umidità piuttosto elevata. Dunque, è necessario nebulizzare dell'acqua evitando di toccare i fiori che potrebbero macchiarsi. In più, è possibile aggiungere al vaso dell'argilla espansa che, una volta cosparsa di acqua, concorrerà a rendere lo spazio più umido.
Fiori della primula

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Come concimare la primula

Esemplare di primula gialla Il modo migliore per concimare la primula consiste nell'utilizzo di un fertilizzante liquido che andrà diluito con l'acqua utilizzata per le bagnature. Il periodo utile per la concimazione parte quando sulla pianta cominciano a comparire i primi germogli e si protrae lungo tutto il tempo di fioritura. Non ci sono altri periodi dell'anno in cui la fertilizzazione risulta utile alla crescita della pianta. Il concime ideale per la primula deve avere una bassa concentrazione di azoto, ma concentrazioni maggiori di fosforo e potassio. Si può scegliere un fertilizzante che sia anche ricco di altri microelementi chimici quali: manganese, ferro, rame, zinco e boro. Quando si procede con la concimazione, è bene diminuire leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione. Se la primula viene rinvasata piuttosto spesso, infatti, avrà già una buona dose di elementi nutritivi.

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Il terreno per la primula

Primula Il terreno ideale per la primula deve essere piuttosto leggero, ricco di sostanze organiche e anche addizionato con della sabbia. È importante che il substrato sia anche piuttosto acido in quanto la pianta non ama assolutamente dei terreni alcalini. Per quanto concerne il processo di rinvaso della primula, invece, si procede solamente una volta ogni due anni. Questo momento è abbastanza delicato perché la pianta non ama troppo gli spostamenti. Per questa ragione, è indicato procedere rimuovendo la pianta con tutto il suo pane di terra per non disturbare le radici e riporla direttamente nel nuovo contenitore. I vasi vanno scelti di dimensioni via via più grandi fino ad arrivare ad un massimo di circa 15 cm. Se la primula dovesse risultare eccessivamente grande per un contenitore di questo tipo è necessario procedere dividendola in due piantine separate.


Come potare la primula

Esemplare di primula La primula non è una pianta che necessita di una vera e propria potatura. L'unica cosa da fare consiste prevalentemente nella rimozione dei fiori secchi e delle foglie. Questo passaggio è, tuttavia, molto importante per evitare che la pianta possa essere attaccata con facilità da parassiti e sviluppare malattie che la rovinino o la portino anche alla morte stessa. Al fine di evitare lo sviluppo di malattie, tutti gli attrezzi che vengono utilizzati devono essere adeguatamente sterilizzati prima della procedura mediante una fiamma oppure dell'alcool. Allo stesso modo, è consigliato l'utilizzo di guanti perché anche le stesse mani potrebbero risultare un veicolo di parassiti. Per quanto la concimazione della primula possa risultare un'operazione semplice, quindi, è bene prestare sempre la dovuta attenzione per non incappare in spiacevoli imprevisti.


La moltiplicazione della primula

La moltiplicazione della primula può avvenire in due modi differenti: mediante semina oppure mediante separazione della pianta stessa. Per la semina, si parte disponendo i semi in fila sul terriccio che verranno interrati mediante l'aiuto di una lastra di legno. Una volta terminata questa operazione, si cosparge il substrato con un fungicida ad ampio spettro diluito nell'acqua di irrigazione. Il tutto viene poi ricoperto con un foglio di plastica trasparente e viene posto in un ambiente con una temperatura che varia tra i 16°C e i 20°C. I semi germoglieranno dopo due settimane e a quel punto sarà necessario rimuovere la plastica e riporli in un punto più luminoso. Per quanto riguarda la moltiplicazione della primula mediante separazione, invece, si procede separando la primula adulta e troppo grande per il contenitore scelto in due piantine separate, facendo molta attenzione a non danneggiare le radici.


La primula: Malattie e rimedi

Primule colorate Alcune malattie della primula sono causate da cattivi metodi di coltivazione. Ad esempio, è possibile notare che la pianta mostri delle foglie ingiallite sintomo di un ambiente troppo caldo e luminoso oppure una fioritura di breve durata quando viene esposta ad un calore eccessivo. Se l'umidità è elevata, potrà svilupparsi un fungo che si manifesterà come una macchia grigia ed espansa sul fogliame. La primula dovrà essere trattata con dei fungicidi e spostata in uno spazio con un'umidità ridotta. Il ragnetto è un altro nemico della pianta e si manifesta mediante delle macchie gialle o dei piccoli buchi sulle foglie. Il modo migliore per combatterlo consiste nell'utilizzo di appositi insetticidi. Qualora si notino delle macchie bianche, invece, la primula è affetta dagli afidi. Questi parassiti possono essere rimossi manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool.


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