L'innesto a gemma è l'unico metodo di riproduzione delle rose climbing, cioè la forma rampicante delle rose cespuglio a grande fiore rifiorente. Tra queste spicca in maniera particolare la Gioia rampicante. Questo tipo di innesto può essere applicato sia su un rosaio selvatico per fare in modo che produca fiori nella varietà preferita, quanto su rose pregiate: in questo caso si ottengono fiori di colore e forme diverse. Con l'innesto a gemma è possibile ottenere che una pianta di rosa rampicante, innestata su ogni ramo con gemme di varietà diverse, produca fiori diversi, nel colore e nella forma, su ogni ramo. Innanzitutto occorre scegliere nella pianta madre, cioè quella che si vuole riprodurre, un ramo sano che abbia prodotto fiori ed individuare le gemme da prelevare, che dovranno essere ben formate e turgide. Vanno prese in considerazione solo le gemme della parte centrale del ramo, scartando sia quelle della parte inferiore che quelle della parte apicale.
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A questo punto si può passare a esaminare le modalità con cui si effettua l'innesto a gemma di una rosa passo dopo passo. Per prima cosa è necessario procurarsi un coltello da innesto ben affilato e disinfettarlo accuratamente. Con questo strumento si incide la corteccia circa un centimetro e mezzo sopra l'occhio e si fa scorrere la lama passando sotto l'occhio. In questo modo si taglia uno scudetto di corteccia che deve arrivare a un centimetro e mezzo sotto la gemma. Dal pezzo prelevato si eliminano le foglie lasciando solo una parte del picciolo. Nella rosa da innestare (chiamata pianta portainnesto) si incide la corteccia del fusto o di un ramo praticando un taglio a T. Bisogna fare molta attenzione a non intaccare il legno sottostante. Adesso si inserisce nel taglio lo scudetto, in modo che affiorino soltanto la punta dell'occhio e la porzione di picciolo.
Perché il risultato finale e l'attecchimento delle gemme innestate sia a regola d'arte si consiglia di mettere in pratica alcuni semplici accorgimenti. Ad esempio, per migliorare l'adesione fra lo scudetto e il portainnesto e impedire che lo scudetto si muova (oppure che l'acqua e l'aria penetrino nella ferita, portando con sè dei batteri) si consiglia di legare l'innesto con rafia. In alternativa si può usare anche del filo di lana; si parte dalla parte alta del ramo o del fusto e si procede senza stringere troppo. Nella primavera successiva, dopo metà marzo, si pota la rosa portainnesto sopra l'innesto, in modo che venga prodotta la nuova vegetazione. Quest'ultima sarà identica a quella del rosaio da cui è stato prelevato l'occhio. Successivamente si effettua una seconda potatura, sopra la terza o la quarta gemma.
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