Pacciamatura

I vantaggi derivati dalla pratica della pacciamatura

La pacciamatura è la tecnica rivolta alla copertura del terreno, soprattutto attorno alla pianta, che imita il comportamento dei terreni naturali che si ricoprono spontaneamente di una coltre di aghi o foglie. Il più grande vantaggio immediato della pacciamatura consiste nella soppressione delle erbe infestanti, che non possono vivere e crescere senza luce, evitando così la necessità di ricorrere a operazioni di sarchiatura e zappatura per estirparle. Queste attività possono disturbare le piante coltivate e gli intrecci delle loro radici più sottili, ostacolando la loro libera estensione. Un secondo vantaggio è la conservazione dell'umidità del terreno, dalla quale deriva il mantenimento vitale del mondo microbico sotterraneo, che necessita di un livello di temperatura e umidità costanti. In terzo luogo, e non ultimo, si evita l'indurimento superficiale del terreno.
Aiuola con pacciamatura

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Periodi idonei per la pratica della pacciamatura

Aiuola di orto provvista di pacciamatura Tutti i periodi dell'anno sono adatti per applicare la pacciamatura, anche in autunno in vista dell'inverno, in ogni luogo del terreno rimasto scoperto dopo aver zappato o raccolto. La pacciamatura non è mai negativa o controproducente, tranne ovviamente prima della semina, alla quale può seguire se effettuata con un materiale sottile e leggero per non ostacolare la germinazione. Molti ricorrono alla pratica anche in inverno, per ostacolare le gelate o all'inizio della primavera per contrastare l'allentamento del terreno. Ovviamente i periodi in cui è meglio non rinunciare alla tecnica di copertura dei terreni è da aprile a settembre, soprattutto nei momenti più caldi, afosi e caratterizzati dalla siccità, e dopo avere diserbato, zappato ed innaffiato delle aree, per impedire la ricrescita delle erbe spontanee.

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    Tipi di materiali impiegati nella pacciamatura

    Pacciamatura con trucioli di legno Ogni materiale organico asciutto, non untuoso e non putrefatto è utile nella pratica della pacciamatura. Si tratta in genere di scarti di piante ricchi di carbonio e poveri di azoto, come foglie, fieno, segatura e paglia sminuzzati, residui del raccolto, erba tagliata e scarti vari dell'orto. Le foglie delle conifere (pini e abeti) non sono adatte per l'alto contenuto di acido tannico, che rende difficile la decomposizione. Per accelerare la trasformazione del fogliame si aggiungono concimi azotati organici o segatura, ma, più importante della decomposizione, è che il terreno sia coperto. Minori sono le dimensioni del materiale organico usato, maggiore è la possibilità di distribuirlo in strati sottili, se il terreno ospita piantine piccole, alle quali non devono essere sottratte aria e luce.


    Pacciamatura: I limiti della pratica della pacciamatura

    Le lumache sono un pericolo per le coltivazioni La pacciamatura presenta alcuni inconvenienti, può accadere che strati spessi di pacciamatura offrano rifugio a lumache e ad arvicole, che nascoste durante il caldo del giorno, entrino poi in azione durante la notte o alle prime ore del mattino, con risultati disastrosi. Per evitare questo inconveniente è opportuno usare materiale sottile e tagliato finemente. Se anche con queste precauzioni non si dovesse risolvere il problema occorre mettere in atto interventi più specifici. Per le arvicole il sistema più fruttuoso consiste nel catturarle, distribuendo in varie zone del terreno delle semplici trappole a molla, mentre per quanto riguarda le lumache il metodo più efficace consiste nel circondare le aiuole con una barriera di lamiera con il il margine superiore ripiegato, che impedisce alle lumache di superarle.


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