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Le caratteristiche del terreno calcareo risiedono principalmente nel grado di acidità del terreno che deve essere superiore a sette. Davanti ad una cifra inferiore si ha un terreno più acido. Le piante che prediligono una terra più alcalina sono il noce, il melograno, il larice, il gelso e il nespolo. Crescono invece in terreni acidi il faggio, la sequoia, l'abete rosso, la mimosa, la gardenia e la camelia. Una pianta come queste ultime, se posta in una zona calcarea tende a produrre pochi frutti e la chioma è più spenta. Il terreno calcareo si riconosce già alla vista poiché è formato da piccoli grumi giallastri e la sua colorazione è meno intensa rispetto alla terra con il ph più basso. Per scoprire se un terreno è calcareo occorre fare un piccolo esperimento, mettendo in un recipiente un cucchiaio di terra e un po' di aceto. Più l'effervescenza è accentuata più il terreno è calcareo.
Le differenze tra un terreno calcareo e uno torboso risiedono principalmente nella composizione. Il secondo è molto più ricco di materiale organico che può essere migliorato, soprattutto nel drenaggio, attraverso la sabbia o la ghiaia. Tale terra risulta poi di un colore molto intenso e scuro. Trattiene l'acqua e quindi, di conseguenza, può mantenere umido il terreno anche per svariati giorni. Il terreno calcareo invece è più giallastro e secca subito. Quest'ultimo ha però il vantaggio che una volta bagnato può tornare umido subito poiché l'acqua penetra a fondo con grande velocità. Un altro beneficio di questa tipologia di terreno è che l'acqua non si stagna anche dopo un'abbondante pioggia, evitando il formarsi di allagamenti. Lo svantaggio si ha nel fatto che non risulta un terreno particolarmente fertile.
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