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Esistono svariati tipi di elettrovalvola. Una prima importante famiglia include le elettrovalvole a 2 vie, che possono essere normalmente chiuse a comando diretto oppure normalmente aperte a comando diretto (si potrebbe incorrere nel caso in cui l'elettrovalvola non si apre a bobina rispettivamente alimentata o diseccitata, perché la differenza di pressione tra l'alimentazione della bobina e l'uso supera il valore massimo consentito). Un'altra famiglia di elettrovalvole comprende quelle a 2 vie servocomandate, normalmente chiuse o normalmente aperte: qui occorre una minima differenza di pressione tra l'alimentazione e l'utilizzo perché l'elettrovalvola funzioni a dovere. Mentre le elettrovalvole proporzionali a comando diretto non contemplano soltanto due stati, aperto o chiuso, ma possono aprirsi parzialmente a seconda dell'alimentazione della bobina. Esistono anche elettrovalvole a tre vie, che sono normalmente chiuse a comando diretto: qui c'è un raccordo di scarico, oltre ai raccordi di entrata e di utilizzo. A impieghi con basse pressioni si prestano le elettrovalvole a caduta (singole o a gruppetti di 4-5 elementi).
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In campo idraulico l'elettrovalvola trova largo impiego nell'irrigazione automatizzata, per giardini o parchi o campagne. Sostanzialmente ci sono due tipi di sistemi di automazione: i sistemi centralizzati offrono all'operatore la possibilità di controllare da una sola postazione tutte le elettrovalvole dell'impianto, mentre i sistemi decentrati si servono di più controllori ma hanno il pregio di non necessitare di una grande quantita di cavi. Innovativo rispetto a questi due tipi, è il sistema che comanda tutte le stazioni decentralizzate. Chi voglia costruirsi il suo orto automatizzato, ebbene può dare vita a un semplice impianto di micro-irrigazione a goccia, che consta essenzialmente di una cisterna d'acqua e di un tubo di mandata principale che alimenta le ali gocciolanti. Naturalmente è l'elettrovalvola che gestisce tutte le fasi di irrigazione servendosi di una centralina elettronica collegata ai sensori di luminosità, umidità, temperatura.
Negli impianti di irrigazione di maggior dimensione l'area irrigua viene divisa in settori serviti ciascuno da una serie di irrigatori. L'elettrovalvola ha la funzione di aprire e chiudere il flusso dell'acqua di uno o più settori, a seconda delle esigenze, attivando quindi determinati irrigatori a discapito di altri. Vediamo nei dettagli come collegare un'elettrovalvola. E' consigliabile l'utilizzo di teflon per guarnire le filettature dell'elettrovalvola, quando non si dispone di bocchettoni per i quali non è necessaria la guarnizione. Una freccia di direzione disegnata sulle valvole evita che le si possa montare in maniera sbagliata. Di solito un'elettrovalvola va accompagnata dall'installazione di una valvola manuale a monte che consenta la manutenzione e l'eventuale riparazione dell'impianto. Per permettere un più rapido deflusso dell'acqua in fase di manutenzione si consiglia di riempire di ghiaia il pozzetto in cui s'installa l'elettrovalvola.
Dal giardino passiamo all'interno della casa. Dove ritroviamo l'elettrovalvola all'interno degli elettrodomestici che usiamo quotidianamente, la lavatrice e la lavastoviglie. Oppure la impieghiamo nella termoregolazione a zone, che consente di riscaldare una o più zone di una casa o di un edificio. A ogni elettrovalvola corrisponde un termostato regolato a una determinata temperatura: quando la temperatura di una camera scende al di sotto della temperatura che abbiamo impostato, il termostato attiva l'elettrovalvola e l'ambiente interessato si riscalda. Nel caso particolare in cui un generatore termico come la caldaia serva più piani di un edificio, allora ogni piano avrà la sua elettrovalvola che, se attivata, consentirà la circolazione del fluido termoconvettore. Va da sé che senza elettrovalvole un edificio avrà un consumo energetico considerevolmente maggiore.
Nella lavatrice l'elettrovalvola consente il caricamento dell'acqua che alimenta la vasca di lavaggio. In genere la troviamo in corrispondenza dell'attacco filettato, sul retro della lavatrice, ed è riconoscibile dai fili elettrici che alimentano il solenoide. In una lavatrice o in una lavastoviglie lavora in coppia con il pressostato, che rileva il livello di acqua necessario per il lavaggio impostato (fissato in fabbrica) e interrompe l'alimentazione dell'elettrovalvola. Quando il cestello si riempie d'acqua a lavatrice inattiva, è probabile che sia la valvola a non funzionare correttamente. Quando il lavaggio del bucato non è ottimale, per esempio se i panni risultano eccessivamente insaponati o poco puliti, potrebbe trattarsi del pressostato. Per il quale potremmo procedere a una regolazione fai da te, semplicemente avvitando la vite (pressostato a un livello) o le viti del pressostato.
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