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Per spiegare il concetto alla base del quale c’è il funzionamento di una pompa di calore, si immagini una sfera capace di espandersi e di ritirarsi. Ipotizzando che la sfera contenga una data quantità di calore e la si comprima fino a fargli assumere la dimensione di una perlina. Il lavoro richiesto per portare la sfera dalle dimensioni iniziali fino a quelle della perlina comporta un innalzamento dell’energia termica all’interno del sistema. Ipotizzando che il sistema si trovi in condizioni ideali di compressione adiabatica, senza alcun trasferimento di calore, l’energia contenuta dalla sfera è il doppio. Così la temperatura delle pareti della sfera aumenta e si verifica un trasferimento di calore verso l’esterno. Ipotizzando che la sfera venga portata in un luogo più fresco, essa inizia ad espandersi e si verifica l’abbassamento della temperatura fino ad eguagliare quella esterna. Una volta che la perlina si è raffreddata, la si ricollochi nell’ambiente iniziale e si lasci completare la fase di espansione. Una volta ritornata alle dimensioni d’origine, la temperatura sarà troppo bassa e quindi la sfera assorbirà nuovamente l’energia esterna e raffredderà la zona circostante.
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La pompa di calore è un sistema ideato per raffrescare o riscaldare un ambiente mediante l’ausilio di principi termodinamici e fisici. Il sistema termodinamico è caratterizzato schematicamente da alcuni componenti, ovvero dal fluido termovettore, dal compressore, dalla valvola d’espansione, dall’organo di laminazione esterno ed interno, dalla batteria condensante ed evaporante, ventole e schede elettroniche di controllo. Banalmente il suo nome è dovuto al fatto che il sistema si contrappone al processo naturale a cui il calore è soggetto. Infatti in natura il calore tende a trasferirsi verso le zone più fredde. La pompa di calore, paradossalmente, pompa letteralmente il calore di una determinata zona a bassa temperatura e lo porta verso un zona con una temperatura maggiore. Di conseguenza si otterrà un ulteriore abbassamento di temperatura della zona in cui vi è installato la pompa di calore.
La pompa di calore è un circuito chiuso. L’unità esterna è composta da compressore, condensatore, valvola d’espansione, ventola di scambio e alcuni modelli presentano delle schede di controllo. L’unità interna è costituita da evaporatore, ventola di scambio e alcuni modelli presentano una scheda di controllo. Quando si aziona la pompa d calore in raffrescamento si innesca il processo di scambio termico, dove il calore di una camera viene portato verso l’ambiente esterno, riducendone così la temperatura. Il meccanismo prevede la compressione di un fluido termovettore, il quale subisce l’innalzamento della temperatura. Il fluido viene spinto verso la valvola d’espansione, la quale provoca l’espansione del fluido, causando un brusco calo della temperatura. Il fluido arriva all’evaporatore sito nell’unità interna, all’interno della quale evapora. La ventola dell’unità intera soffia l’aria fredda derivante dall’organo di laminazione dell’evaporante e contemporaneamente aspira l’aria calda dell’ambiente di lavoro, riducendo così la temperatura. Il fluido ripete ciclicamente il processo.
In fase di riscaldamento, la pompa di calore esegue il ciclo inverso della fase in raffrescamento. Attivando il sistema, il compressore entra in funzione e comprime il fluido termovettore, il quale subisce un incremento di temperatura. Il fluido viene convogliato verso il condensatore che, tramite la ventola di scambio, funge da scambiatore di calore, e cede calore all’ambiente. Scambiando calore, il fluido raggiunge sezioni di circuito sempre più strette e ritorna liquido. A questo punto il fluido raggiunge la valvola d’espansione che nei modelli moderni è modulante, ovvero controllata da una scheda di controllo che regola e monitora i consumi del sistema. In questa fase il fluido subisce l’espansione e ritorna gassoso e viene portato verso l’unità esterna per poi ripetere il ciclo termodinamico.
In commercio esistono varie tipologie di pompa di calore, ognuna adatta ad ogni circostanza. In particolare esistono le pompe di calore geotermiche, termoelettriche a effetto Peltier, a cambiamento di fase, a compressione di gas e a cambiamento di fase. Le pompe di calore geotermiche sfruttano il sottosuolo per catturare il calore accumulato durante il giorno per poi convogliarlo all'interno di un'abitazione. Questo sistema è un metodo alternativo di produrre calore, rispettando l'ambiente sostenendo così un energia ecosostenibile. La pompa di calore ad effetto Peltier sfrutta il principio termoelettrico secondo il quale due semiconduttori metallici vengono attraversati da un flusso elettrico. I semiconduttori sono collegati tra loro e si verifica la formazione di calore una volta che vengono attraversati dalla corrente elettrica. Il calore generato viene convogliato in un sistema che lo rilascia nell'ambiente da riscaldare. Infine, la pompa di calore al giorno d'oggi, con le tecnologie sempre in via di sviluppo, viene considerata come il mezzo più economico ed ecosostenibile per riscaldare o raffrescare un ambiente, sia in termini economici sia in termini di inquinamento.
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