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Molti sono i materiali edili del passato utilizzati ancora oggi nelle costruzioni da parte di popolazioni nomadi. Sono invece completamente o quasi rimpiazzati nelle città e nelle metropoli, dove l'avanzare della tecnica ha portato a completa industrializzazione dell'ambiente abitato. Già gli antichi Egizi usavano per le loro piramidi materiali come il granito e il calcare. Gli Indiani d'America invece facevano uso di pelli animali e cortecce di alberi per la costruzione delle capanne. I Mongoli tutt'oggi vivono in abitazioni realizzate con legno e feltro, la cui struttura è richiamata nella tardo '900. Un materiale applicato in edilizia e che poi è stato sostituito a causa della sua canceroginità è l'amianto, impiegato nella realizzazione di coperture di capannoni industriali e di strati di coibentazione. La scelta e la preferenza di un dato materiale rispetto ad un altro dipende unicamente dal suo impiego e per questo si distingue per le sue proprietà meccaniche e di resistenza.
Ogni materiale in generale è dotato di determinate proprietà. Queste si distinguono in meccaniche, chimiche e fisiche. Le prime riguardano il comportamento del materiale quando viene sollecitato da forze, le seconde riflettono il comportamento del materiale quando è sottoposto ad azioni termiche, elettriche o magnetiche, le terze riguardano lo stato di conservazione del materiale nel tempo in funzione delle caratteristiche dell'ambiente che lo ospita. La maggioranza dei materiali impiegati in passato erano quelli naturali come il legno, pietra o argilla, ma con il passare del tempo ve ne sono aggiunti di altri artificiali, ottenuti tramite lavorazione ed unione di più materiali. Un esempio lampante è il calcestruzzo che ha rivoluzionato il mondo delle costruzioni nel 1845, quando si inizia, in maniera definitiva, ad impiegarlo per la maggior parte degli edifici. Ma il calcestruzzo non è l'unico materiale artificiale. Seguono infatti il vetro, i metalli e il pvc che seguono particolari trattamenti prima della posa in opera.
Tra i materiali più diffusi ed utilizzati è possibile trovare il legno, disponibile in diverse varianti che dipende dalla specie arborea da cui deriva. Il legno è un materiale versatile e facile da lavorare per cui viene impiegato anche per fini strutturali, come ad esempio nei telai portanti. I maggiori vantaggi si riscontrano nelle strutture realizzate con legno lamellare, in quanto dotati di notevole resistenza. Il suo più grande svantaggio è la propensione ad incendiarsi facilmente. A seguire la famiglia dei materiali lapidei riguarda sostanzialmente le rocce, che si distinguono in vulcaniche, sedimentarie e metamorfiche. È possibile citare tra i materiali rientranti in questa categoria il marmo, il tufo, il granito, il porfido e l'ardesia. Nella famiglia dei materiali metallici invece troviamo l'acciao, l'alluminio, le ghise, il rame, il piombo e il titanio. I materiali polimerici si distinguono in tre categorie: termoplastici, termoindurenti e gomme.
La scienza che si occupa di studiare soluzioni e materiali innovativi da impiegare nella realizzazione di costruzioni è la bioedilizia. Il suo compito è appunto ridurre l'impatto sull'ambiente degli edifici. Materiali edili ecosostenibili favoriscono il risparmio energetico, evitando in tal modo il dispendio di risorse. I nuovi frutti della ricerca ingegneristica consistono nel mattone bio, che nasce in un'azienda di Lecce. Quest'invenzione pienamente italiana è caratterizzata dall'avere una struttura costituita da calce e canapa, che vanno a sostituire i tradizionali calce e calcestruzzo, ed ha un'emissione di CO2 praticamente nulla. Ottimo isolante termico-acustico, il bio mattone gode anche di un'ottima resistenza al fuoco ed all'umidità. Ma si avanza anche nel migliorare il cemento, materiale alla base delle costruzioni edili. La ricerca è orientata nella realizzazione di un cemento eco-friendly o cemento ecologico, la cui funzione consiste nel ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Non si aveva ancora pensato alla lana di pecora all'interno dell'ediliza, in quanto ancora oggi viene ampiamente impiegata nel settore della moda. La lana di pecora è un isolante vegetale che deriva da scarti di fibra di tessuto opportunamente lavorati e con la quale è possibile realizzare pannelli. La lavorazione consiste nel lavare e trattare con prodotti antitarme il materiale allo stato grezzo ed in seguito si realizzano dei materassini di spessori differenti. La lana di pecora è in grado di garantire un'adeguata protezione termica ed inoltre è un materiale ecosostenibile. È facilmente reperibile in commercio sottoforma di rotoli. La lana di pecora inoltre viene inserita all'interno di intercapedini e nella struttura delle coperture per la sua propensione ad assorbire l'umidità. In tal modo consente di vivere in ambienti caratterizzati da un micro-clima secco e da pareti asciutte.
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