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La tecnica del cappotto termico è davvero molto efficace per isolare dal punto di vista energetico l'edificio: in questo modo il fresco interno non viene disperso durante i mesi estivi, mentre non si registrano perdite di calore verso l'esterno durante quelle invernali. Di conseguenza, la casa rimane calda nei periodi freddi e piacevolmente fresca in quelli caldi. Fondamentale per determinare la classe energetica di un edificio, il cappotto termico prevede il fissaggio attraverso appositi sistemi di pannelli isolanti alle pareti: una volta applicato, lo strato isolante viene ricoperto con malta adesiva precolorata o con malta tradizionale. In quest'ultimo caso, però, i pannelli sono dotati di una rete porta-intonaco per supportare la finitura. Gli isolanti impiegati sono molti, ma il cappotto termico per essere efficace deve usare materiali con un'alta inerzia termica: solo così si impedisce che l'azione dei raggi solari estivi faccia aumentare la temperatura interna dell'abitazione.
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L'adozione del cappotto termico aumenta l'efficienza sia dei sistemi di riscaldamento domestici che di quelli di raffreddamento e, di conseguenza, permette notevoli risparmi sugli importi delle bollette energetiche. Può essere applicato con vari sistemi e materiali, tuttavia per ottenere un risultato molto buono si consiglia di fissare gli isolanti a murature pesanti e di ricoprirli con malta di colore chiaro. Questo vale soprattutto per le pareti con un'esposizione totale o parziale a sud. Le spese per realizzare un cappotto termico all'interno degli interventi per la ristrutturazione della propria casa usufruiscono di particolari incentivi e sgravi fiscali, spalmabili in un certo numero di anni. Ciò è stato possibile sia per l'azione autonoma del governo italiano nel settore che per gli stimoli in tal senso da parte dell'Unione Europea, che ha fatto dell'efficienza energetica degli edifici uno dei punti del suo programma.
Come già accennato, esistono due tipi di cappotto termico, quello interno e quello esterno. Entrambi hanno caratteristiche diverse e in genere non utilizzano gli stessi materiali. Il cappotto termico esterno è più costoso rispetto a quello interno, tuttavia consente risultati e prestazioni migliori: infatti, isola termicamente ogni parte della casa. I pannelli isolanti vanno a rivestire la faccia esterna delle pareti e possono essere fatti con materiali diversi: tuttavia quelli migliori sono di materiali non conduttori, in genere fibrosi. Uno dei più impiegati è la lana di vetro. Il cappotto termico interno, invece, adotta più comunemente la lana o il cartongesso e polistirene. Lo strato isolante viene applicato all'interno dell'abitazione, quindi può interessare anche un'unica stanza. Proprio per questo motivo, questa tecnica, anche se permette di ridurre gli sprechi energetici, non isolata termicamente tutto l'immobile in modo perfetto. Di conseguenza, il risparmio che si ottiene nell'immediato grazie alla più semplice messa in posa viene annullato a lungo termine a causa dei difetti della coibentazione.
A seconda delle loro caratteristiche intrinseche i materiali adottati per i pannelli isolanti vengono divisi in tre categorie. Da una parte ci sono quelli minerali, di origine naturale e a basso impatto ambientale, come la fibroceramica, l'argilla espansa, la perlite, la lana di roccia e il vetro cellulare. Gli isolanti naturali si differenziano perché realizzati con derivati animali e non con elementi minerali: quelli più comunemente usati, ad esempio, sono la lana, il sughero, la pomice e la fibra di mais. Anche questi hanno un basso impatto ambientale perchè già presenti in natura. La terza categoria è rappresentata dagli isolanti di sintesi, che però hanno un impatto ambientale più alto in quanto prodotti dal petrolio o dalle resine. I più comuni all'interno di questa categoria sono l'EPS (cioè il polistirene espanso), il PVC espanso, le resine fenoliche, l'XPS (ossia il polistirene estruso) e le schiume derivati dal petrolio.
Per realizzare un cappotto termico è tassativo rivolgersi a dei professionisti: innanzitutto, servirà un sopralluogo tecnico per poter capire quali soluzioni si hanno a disposizione e quali sono le più idonee. Ciò permetterà anche di valutare i costi di ogni intervento. Molto importante è l'analisi termografica dell'edificio, così da capire quali sono le sezioni dove le perdite di calore sono maggiori. A questo punto si deve contattare una ditta specializzata a cui bisognerà richiedere tutta la documentazione necessaria per poter fare domanda per ottenere le agevolazioni fiscali e gli ecobonus previsti dalla normativa italiana. Si consiglia, per quanto riguarda le ristrutturazioni, di adottare isolanti a bassissima conducibilità: infatti, non è possibile inserire i materiali anche all'interno dei serramenti per evitare la formazione di ponti termici. Di conseguenza si devono applicare pannelli di poco spessore per ridurre l'ingombro realizzando un cappotto termico efficiente.
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