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Oltre alla memoria storica che ogni esemplare di albero monumentale può rappresentare, ci sono diversi motivi per cui questi questi esseri viventi appartenenti al mondo vegetale sono degni di attenzione. Un motivo, il più lampante, è la loro bellezza. Che siano molto vecchi, molto grandi o molto particolari, gli alberi monumentali affascinano le persone di ogni età. È difficile non rimanere incantati di fronte ad un esempio di queste meraviglie della natura. Per questo, sono un ottimo richiamo turistico che attira visitatori. Un albero molto longevo è oggetto di studi sia sull'albero stesso che riguardanti le condizioni climatiche del passato. Inoltre gli alberi monumentali sono utilizzati come piante da seme, poiché esse si sono abituate ai mutamenti climatici ed hanno resistito alle avversità, sviluppando meccanismi di difesa e di adattamento. Infine, un albero di questo genere è un microcosmo in cui vivono, si riproducono e trovano rifugio numerose specie di esseri viventi.
Gli alberi monumentali d'Italia sono un discreto numero e sono disseminati lungo tutto lo stivale, da nord a sud. Di essi, 150 sono definiti di eccezionale valore, 2.000 di grande interesse e circa 20.000 sono di valore. Cambiano le specie, la loro età e le dimensioni, ma rappresentano un bene prezioso per il Paese. Non potendo elencarli tutti, citiamo come esempi alcuni esemplari molto belli e degni di essere visti. Nel nord Italia svettano a circa 60 metri di altezza una sequoia sempreverde vicino Lecco e un douglas, a poca distanza da Biella. La farnia di Villanova Sant'Antonio a Fossalta di Portogruaro si fa notare per i suoi 700 anni di vita. Nel parco di Monza due querce definite gemelle raggiungono i 6 metri di diametro, mentre il platano dei 100 Bersaglieri a Verona è un monumento storico, così chiamato perché sembra che 100 soldati si siano nascosti sotto le sue fronde nel 1937. In provincia di Catanzaro vive il platano più grande d'Italia, con una circonferenza del tronco di 20 metri. Scendendo verso sud c'è l'albero monumentale che, stando all'età stimata dai 2.000 ai 4.000 anni, potrebbe essere Il più antico d'Europa, a Sant'Alfio in provincia di Catania.
Probabilmente il più grande albero vivente del pianeta per volume è la sequoia gigante chiamata General Sherman, che occupa uno spazio di 1.487 m³ e si trova in California. Sua degna antagonista è una quercia inglese che vive nella foresta di Sherwood; la leggenda vuole che lì si nascondesse il prode Robin Hood e le si attribuiscono almeno 1.000 anni. L'età degli alberi è valutabile, ma in questi casi mai certa. Si danno circa 10.000 anni ad un esemplare di eucalipto che vive in Australia e che ha raggiunto un'altezza di 70 metri. Mosca propone, in questo elenco di alberi monumentali di grande bellezza, una quercia di circa 600 anni che ha visto trascorrere una buona parte di storia, da Napoleone alle due guerre mondiali. Superstite addirittura alla bomba atomica di Hiroshima è il ginko che viene venerato in Giappone e considerato un albero sacro. La statistica degli alberi monumentali non è facile da tenere aggiornata, non solo perché tiene conto di fattori diversi come l'altezza, il volume o la longevità, ma anche perché, essendo gli alberi esseri viventi, cambiano e si trasformano continuamente, modificando le loro caratteristiche.
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