Finocchio selvatico coltivazione
Originario del Mediterraneo, il finocchio selvatico cresce spontaneo nelle pianure e nelle zone collinari d'Italia. Appartiene alla famiglia delle ombrellifere ed è molto conosciuto ed apprezzato per le sue qualità. La coltivazione del finocchio selvatico può essere praticata sia in vaso che in giardino. Alla pianta occorrono pochissime cure, poiché si adatta facilmente al clima. L'unica accortezza che si deve avere è quella di fare in modo che il vaso o il terreno abbiano un buon drenaggio. La semina si effettua a fine inverno o primavera, avendo cura di scegliere, nel caso del vaso, un contenitore abbastanza grande. La pianta può arrivare a raggiungere anche i 2 metri di altezza e per questo motivo, se posta in una zona ventosa, potrebbe essere danneggiata dai venti forti. Le foglie sono quelle tipiche delle altre varietà di finocchio, filiformi e profumate. I fiori, tipici dell'estate, sono raggruppati ad ombrelle di colore giallo, mentre i semi sono scuri e compaiono in autunno.
Una pianta così semplice da coltivare fornisce foglie e semi molto utili in cucina ed in fitoterapia. Le foglie possono essere utilizzate durante tutta la stagione per insaporire le insalate ed "alleggerire" il gusto di alcuni cibi con la loro freschezza. La coltivazione in vaso generalmente si continua per 2 - 3 anni, poi si sostituisce la pianta, senza ricorrere al rinvaso in contenitori più grandi. Grazie alla coltivazione di finocchio selvatico, in autunno, quando sono maturi e prima che cadano dalle ombrelle, si possono raccogliere i semi diventati scuri e conservarli, essiccati, per tutto l'inverno. Oltre che nei cibi, pane focacce e bolliti, sono ottimi per preparare un infuso drenante che sgonfia lo stomaco ed elimina efficacemente l'aria in eccesso. Basta aggiungere un cucchiaio di semi di finocchio ad una tazza d'acqua prossima all'ebollizione e lasciarli in infuso per qualche minuto. Il gusto è ottimo e può essere bevuta al naturale o con l'aggiunta di miele o zucchero.
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