Come per la cura di qualsiasi pianta esistente, anche la Camelia coltivazione prevede delle concimazioni regolari nei mesi, in modo da far sì che l’arbusto sia sempre rigoglioso nel tempo. L’ideale sarebbe concimarla all’inizio della ripresa vegetativa, ovvero nel periodo che va da marzo a giugno. Se il terreno è naturalmente ricco di azoto, fosforo e potassio, sarà sufficiente un’unica concimazione annuale. In caso contrario si dovrà provvedere a tre concimazioni, distribuite equamente nel corso dell’anno. Il concime da prediligere sarà specifico per acidofile, ricco di sostanze organiche come ad esempio il guano. Se a causa delle caratteristiche del terreno dovrete effettuare più di una concimazione, ricordatevi di utilizzare dosi inferiori rispetto a quelle riportate sulla confezione, in modo da non danneggiare le radici della pianta. Nel periodo successivo alla concimazione, inoltre, non annaffiate la Camelia in prossimità del fusto, bensì a distanza di almeno 15 centimetri da esso.
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La cura delle Camelie prevede anche un giusto comportamento da adottare in caso di insorgenza di malattie della pianta. Tali malattie possono essere molteplici. La più comune è senza dubbio la Clorosi, caratterizzata da un ingiallimento più o meno vasto delle foglie. Si manifesta soprattutto in inverno, a causa di carenze eccessive di ferro. Sarà quindi necessario acidificare quanto prima il terreno utilizzando dello zolfo in polvere. Un’altra grave malattia è la Ciborinia Camelliae, ovvero un fungo molto aggressivo che attacca i fiori della Camelia facendoli marcire. Trattandosi di una malattia molto difficile da debellare, la miglior cura è senza dubbio la prevenzione, attuabile evitando ristagni d’acqua nelle radici (un terreno con materiale drenante sarà adatto allo scopo). Infine va ricordata l’Antracnosi, ovvero un agente patogeno che rende nere le foglie e fa morire i germogli. Per debellare questa malattia sarà sufficiente nebulizzare dei prodotti a base di rame durante i periodi più freddi dell’anno.
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