Sughero

Le origini del sughero

Il sughero non è altro che una specie di corteccia che alcune varietà di querce producono sul tronco a scopo protettivo.L'albero Quercus Suber è detto anche sughera e cresce ormai naturalizzato nel bacino del Mediterraneo, soprattutto in Portogallo, Italia, Francia, Spagna, Marocco, Algeria e Tunisia. Il produttore maggiore, con quasi la metà della produzione in questione, è il Portogallo. In Italia la regione che produce sughero in maniera più rilevante è la Sardegna, con il 90% del totale.Le querce sono alberi molto longevi e maestosi, che possono arrivare tranquillamente ai duecento, trecento anni di età e ad un'altezza di almeno 20 metri. Cominciano a produrre il sughero solo dopo diversi anni e il primo strato che viene prodotto e poi ricavato è di qualità inferiore rispetto a quello che sarà ottenuto in seguito.Il primo sughero è detto sughero maschio e ha una densità irregolare e spugnosa, di colore grigiastro. Data la sua scarsa qualità, viene utilizzato soprattutto per la realizzazione di suole di sandali e scarpe, pannelli isolanti e compensato.Il sughero è un materiale naturale, riutilizzabile e riciclabile.
Quercus Suber

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La produzione di sughero

Lastre di sughero La rimozione del primo strato di sughero prodotto dalla quercia si può praticare quando la pianta ha almeno quindici o venti anni di età. Asportare questo primo strato di sugherone o sughero maschio, seppure di bassa qualità, porta alla successiva produzione di un sughero migliore. Il materiale successivo sarà chiamato sughero femmina, o sughero secondario; la sua composizione è più compatta e regolare.Il prossimo strato sarà pronto per essere asportato solo dopo un periodo minimo di nove - dieci anni, anche se il lasso di tempo per avere un prodotto davvero ottimo sarebbe di circa dodici anni. Dalla terza "decortica" in poi si otterrà il sughero di qualità superiore, quello che sarà utilizzato per la produzione di tappi per vini pregiati.Il ciclo da rispettare per ottenere il sughero è appunto di circa un decennio: tanto occorre perché lo strato raggiunga uno spessore di almeno 5 centimetri. Bisogna però anche dire che la continua decorticazione dei tronchi tende ad abbreviare la vita della longeva quercia, che viene così ridotta a circa centocinquant'anni o anche meno.Una quercia riesce ad assicurare all'incirca quindici o sedici decorticazioni durante il suo ciclo vitale.

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Come si ottiene il sughero

Particolare della corteccia da sughero La decorticazione della Quercus Suber deve essere fatta manualmente da persone esperte. Vengono utilizzate apposite accette che devono arrivare al fellogeno, ovvero al sottile anello generato dalla corteccia primaria, senza intaccare gli strati più profondi. Per questo lavoro specializzato occorre avere molta bravura ed esperienza. La continua richiesta di sughero fa propendere i proprietari dei querceti ad abbreviare il tempo di attesa tra una decorticazione e l'altra e ciò comporta una minore longevità degli alberi.Il periodo migliore per praticare la decorticazione delle querce va da maggio ad agosto: è in questi mesi che si può operare al meglio, causando minore disagio agli alberi.Le fasi della raccolta sono diverse. L'apertura è quella che si fa con un taglio verticale della corteccia. La bravura dell'operatore, in questa parte dell'operazione, è quella di capire dal suono dell'accetta come si sta procedendo.Segue la separazione, durante la quale il sughero viene staccato dal tronco, e poi la divisione, quando le assi vengono tagliate in orizzontale, asportando una parte e lasciando l'altra attaccata al tronco.


La preparazione del sughero

Tappi di sughero Le assi di sughero devono essere staccate dall'albero con grande cura perché più grande è il pezzo ricavato, maggiore è il suo valore commerciale. In questa fase è fondamentale la bravura dell'operaio che si occupa del lavoro. Sul campo colui che si dedica a questa vera e propria arte si chiama "estrattore".Il tronco della quercia viene pulito da eventuali residui e su di esso viene segnato l'anno in cui è avvenuta l'operazione, in modo da ricordare che dovranno passare nove o dieci anni, prima di poterla ripetere. Infine, le assi di sughero vengono sistemate all'aperto e alle intemperie per almeno sei mesi, affinché si stabilizzino.Passato questo periodo, le assi vengono bollite; il processo serve a pulirle e ad aumentare la loro flessibilità ed elasticità. Segue un altro periodo di riposo che stabilizza ulteriormente il materiale, fino a che potrà essere lavorato.A questo punto si ricavano delle strisce che verranno perforate lateralmente per ottenere i famosi tappi. Lo scarto che si produce diventa granulato; il granulato serve per realizzare tappi per bottiglie di vino che dovranno durare un paio di anni o agglomerato di sughero per altri usi meno significativi.


Le caratteristiche del sughero

Il sughero, soprattutto quello ottenuto dalla terza decorticazione in poi, è un materiale pregiato per le sue peculiarità. Oltre ad essere naturale ed ecologico, presenta caratteristiche uniche ed importanti. Il sughero è leggero, impermeabile, elastico, comprimibile; è resistente alle abrasioni, è ignifugo e ha proprietà isolanti sia acustiche che termiche. Tutte queste qualità lo rendono insostituibile come tappo per bottiglie di vino e non è uguagliato da nessun altro materiale, né naturale né artificiale.Altri utilizzi del sughero sono nel campo dei rivestimenti come isolante, della pavimentazione, dell'edilizia e nel settore della pesca, come galleggiante. Diversamente dal legno, il sughero non è attaccabile da tarli, da muffe e da altri insetti. Resiste alle intemperie e all'umidità e ha un'ottima resistenza alle sostanze chimiche. Non si lascia attraversare dalla corrente elettrica e resiste a trazione e compressione.Sono tutte queste qualità che ne fanno un ottimo alleato in edilizia, soprattutto come pannello isolante o per la pavimentazione. Può anche essere miscelato al cemento in alcune lavorazioni, per alleggerirlo e migliorare le prestazioni termoacustiche.


Sughero: Il futuro di questo materiale

Sughero materiale Gli svantaggi del sughero, se così possono essere definiti, sono il costo piuttosto alto rispetto ad altri materiali e la necessità di usare la sega elettrica, se si vuole tagliare in modo netto e preciso. Nel primo caso, il costo superiore viene comunque ammortizzato nel tempo, essendo il sughero un materiale molto duraturo e capace di offrire ottime prestazioni. La naturale perfezione del tappo in sughero, ad esempio, non è stata eguagliata da nessun materiale sintetico, seppure l'industria dei tappi in plastica cerchi in tutti i modi di affermarsi sul mercato. Per salvaguardare la qualità dei tappi in sughero e la loro produzione, è stata istituita una Certificazione di qualità per le coltivazioni di querce da sughero che vuole tutelarne l'unicità e la qualità. Bisogna anche dire che un querceto, con i suoi tempi di produzione che non sono certo brevi, consente però la pastorizia, in quanto il bosco di querce è un bosco aperto, che cioè permette la crescita di piante, erbe ed arbusti e, di conseguenza, può essere utilizzato per l'allevamento di animali.



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